Via libera alla conversione in legge del decreto sul ponte sullo Stretto di Messina: l’aula del Senato l’ha approvato con 103 voti favorevoli, 49 contrari e tre astenuti.
Dai banchi del centrodestra è partito un applauso. In aula era presente il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “È una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni”, ha detto in conferenza stampa dopo il voto finale ribadendo che sarà un’opera green, e che darà 100 mila posti di lavoro. “Non è il ponte di Messina, è il ponte degli italiani”, ha sottolineato, aggiungendo che “per la Calabria e la Sicilia il Ponte è un risarcimento danni per promesse mai mantenute”.
Il provvedimento, che era stato approvato alla Camera lo scorso 16 maggio, definisce, tra l’altro, l’assetto della società Stretto di Messina Spa e riavvia le attività di programmazione e progettazione.
Il no degli ambientalisti
Il Ponte sullo Stretto di Messina è inutile e dispendioso dal punto di vista economico, rischioso dal punto di vista tecnologico, dannoso dal punto di vista ambientale. Appalto e Via andrebbero rifatti, e la legge sul Ponte potrebbe essere anticostituzionale.
Sono le obiezioni all’opera contenute in un dossier preparato da un pool di esperti per conto delle ong ambientaliste Kyoto Club, Lipu e Wwf. Secondo lo studio, dati i volumi di traffico, l’opera sarebbe inutile e anti-economica. Nessun privato la finanzierebbe, perché non potrebbe rientrare nell’investimento, e il Ponte rimarrebbe a carico dello Stato.
Sarebbe a rischio per i terremoti e il vento, e rovinerebbe il paesaggio e l’habitat degli uccelli migratori. Creerebbe poca occupazione (solo 507 persone al mese) e bloccherebbe il traffico delle portacontainer perché troppo basso, solo 65 metri sul livello del mare.
Per gli esperti incaricati dalle ong, l’appalto andrebbe rifatto, perché quello con il general contractor Eurolink (capeggiato da Webuild) sarebbe stato annullato per legge nel 2013. Andrebbe rifatta anche la Valutazione di impatto ambientale, perché il progetto non è stato realizzato entro 5 anni. Il dossier avanza dubbi di costituzionalità sul recente Decreto sul Ponte (convertito in legge), per la sospetta violazione degli articoli 9 (tutela del paesaggio e dell’ambiente), 32 (tutela della salute) e 41 (iniziativa economica privata).
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