Siracusa. No ai concerti al Teatro greco, scelte scellerate: lettera al sindaco, al ministro Sangiuliano e al presidente Schifani

di Redazione

Il dissenso dei cattedratici, contrarietà agli spettacoli della Consulta Universitaria del Greco e quella di Filologia Classica

Si ribella il mondo dei cattedratici che ha deciso di dire la sua contro ogni forma di spettacolo pop che non siano le Rappresentazioni classiche o altri eventi di qualità. Aldo Corcella, Presidente della Consulta Universitaria di Filologia Classica e Liana Lomiento, Presidente della Consulta Universitaria del Greco con una lettera esprimono la posizione unanime dei professori universitari di Letteratura greca antica e di Filologia classica in merito alla dibattuta questione dell’utilizzo del Teatro antico di Siracusa e scrivono al sindaco Francesco Italia, al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e al presidente della Regione siciliana, Renato Schifani.

«Mosse dal solo intento di salvaguardare il patrimonio materiale e ideale della cultura classica che è parte rilevante dell’identità del nostro Paese, la Consulta Universitaria del Greco e la Consulta Universitaria di Filologia Classica, che includono i professori universitari del settore, esprimono la propria preoccupazione in merito alle notizie che giungono a proposito del teatro antico di Siracusa.

«Tale luogo è sin dal 1914 sede di rappresentazioni di spettacoli tragici e comici greci e ha per questo conseguito una fama mondiale; rispettare una cultura significa rispettarne anche le tradizioni: al teatro antico di Siracusa sono legati i nomi di un premio Nobel come Salvatore Quasimodo, di grandi poeti e intellettuali come Pasolini e di moltissimi altri significativi esponenti della cultura italiana, incluse le prestigiose figure di attori e registi che nel tempo vi hanno lavorato.

«Date queste premesse, non possiamo non recepire con grande preoccupazione la notizia che al termine delle rappresentazioni classiche 2023 la stagione del Teatro sarà prolungata con spettacoli e concerti, giacché è evidente che un eccessivo sfruttamento del sito, di per sé fragile, rischierebbe concretamente di accelerarne il logoramento.

«Questo monumento, con la sua tradizione, appartiene a tutti gli Italiani ed è protetto dall’UNESCO; il suo uso è subordinato all’articolo 20 del Codice dei Beni Culturali, secondo il quale “i beni culturali non possono essere adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione”, alla Carta di Siracusa, del 2005, per la conservazione, fruizione e gestione delle architetture teatrali antiche e alla Dichiarazione di Segesta, adottata in conclusione del Convegno “Salvaguardia e uso dei teatri antichi”, organizzato a Segesta, Trapani e Palermo nel
1995.

«Ci appelliamo dunque ai Rappresentanti degli Enti locali e dello Stato, e agli organizzatori degli spettacoli, affinché sia accuratamente rispettato questo significativo insieme di norme intese a tutelare un bene materiale della nostra tradizione e, con esso, di un patrimonio letterario e culturale che fa onore non solo a Siracusa ma all’Italia intera».

20 Marzo 2023 | 09:31
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