Una formazione onirica ricorrente per i sostenitori del Siracusa è quella di una società ancorata ai processi evolutivi di una società maggiore, relativamente piccola ma affermata. E l’Atalanta è una di queste, con un passato importante fra serie A e dintorni, con un brillante presente e con un futuro strepitoso.
Il segreto? Semplicissimo. Quello di gestire la società di calcio quasi come fosse la propria famiglia. Scambiarsi spesso opinioni fra soci, scegliere con cura i propri collaboratori, accettare i consigli di chi dimostra di saperne di più.
Oggi che la società ha raggiunto dimensioni ragguardevoli grazie alla capacità di tirar fuori direttamente dal groviglio del calciomercato elementi affermati o sul punto di affermarsi con soddisfazione, è stata capace di riflettere su un futuro ancora più intasato da impegni da ostacolarne la crescita fino al punto di trovare la soluzione nella creazione di una collaudata rete di società satellite che oggi si accontenta del poco che è in grado di passare il convento ma che quando l’elemento riesce a maturare, ad avere successo e a sfondare, ecco ricevere i premi pattuiti.
O in denaro perché i bilanci si guardano quando c’è tempo di aggiustarli e no quando sono già compromessi o in elementi in grado di far compiere il salto di qualità. Entrare nell’area di azione di un’Atalanta, proprietaria del miglior vivaio giovanile d’Europa non è facile.
Bisogna disporre di un’organizzazione di base e di strutture più che sufficienti. E soprattutto di un tecnico di poche parole e di molti fatti come Gasperini e di un direttore sportivo che riesce a fiutare il campioncino prima che ci arrivino gli altri, com’è accaduto col portierino Gianluigi Gollini, costato poco meno di tre milioni e che ora ne vale quindici.
Non sappiamo se il matrimonio con l’Atalanta si farà essendo la nostra città una realtà capace di sciupare occasioni importanti dedita com’è all’autolesionismo abituale gratuito. Ma se mai dovesse realizzarsi saremmo i primi a gioirne.
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