Siracusa. Col Siracusa sull’orlo del precipizio si continua ad aspettare… “Godot”

di Armando Galea

Anche le città hanno le loro brave difese immunitarie, che se è vero che le difendono dalle invidie e dalla cupidigia dei vicini è anche vero che a furia di contare solo sul loro apporto si atrofizzano, si rarefanno, spariscono. E sono guai seri, perché la loro debolezza o, peggio, la loro assenza, le espone a tutti i mali.

La nostra città, ad esempio, è una di quelle che avendo abdicato alla propria difesa perché ritenuta faticosa, ai primi segni di “spending review” non ha trovato di meglio, dopo l’esperienza-simbolo di buona amministrazione affidata agli avvocati Caracciolo e Ragonesi, di abolire la figura istituzionale del difensore civico, ruolo che ormai viene assunto da tutti e da nessuno, il più delle volte senza la pur minima cognizione di causa ma solo in ordine cronologico di chi si alza per primo. Una consuetudine che ha consentito ai furbi e ai maneggioni di depredarci di un ambiente paradisiaco fatto di acque limpide e di aria pura.

Poi fu la volta della pesca, dell’agricoltura, dell’artigianato, della rete di piccole industrie manifatturiere e infine, giusto per non interrompere la continuità degli scippi, del demanio, del distretto militare, della Banca d’Italia, della direzione di altre piccole banche e, dulcis in fundo, di quella Camera di Commercio, simbolo della siracusanità operosa, confluita in quella del sud-est, portando in dote, fra l’altro, ben 308 aziende con fatturato superiore ai cinque milioni. Per le quali sarebbe stato uno scherzo erogare ognuno 1000 euro per un Siracusa in difficoltà e a rischio di non iscrizione ad un campionato che costituisce insieme una vetrina e un richiamo.

Chi avrebbe dovuto formulare e sostenere una richiesta del genere? Confcommercio? Confesercenti? Confindustria? Confartigianato? O un sindaco che svegliandosi la mattina, scopre dalla lettura dei giornali, un giorno sì e uno no, che qualcosa del ricco patrimonio cittadino o provinciale è volato verso altri lidi, con l’imprimatur delle istituzioni, lasciandoci a stento gli occhi per piangere? E mentre il primo cittadino, a quanto si dice, vola fuori tempo massimo a Milano per cercare quei fondi che nell’impoverita Siracusa non si trovano più, la società azzurra rischia di non ottenere neanche una piccola proroga alla scadenza delle iscrizioni per non sparire, questa volta per sempre, dal pianeta calcio che, ove invece è considerato attività di importanza sociale, ha saputo regalare anche a piccoli centri, come Empoli, Chievo Carpi, Cittadella, Sassuolo ecc. notorietà e benessere.

Qui si ha invece l’impressione di aspettare… Godot, un personaggio noto per non arrivare mai.

di Armando Galea 21 Giugno 2019 | 11:07
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