È risaputo che il governo regionale, nello sviluppo dell’economia del territorio, attua due pesi e due misure. Il presidente Musumeci non è nuovo a comportamenti ecclesiastici locali catanesi quando occorreva favorire e individuare la location di Intel nell’area industriale etnea.
Il suo interessamento è stato notevole, recarsi a Roma interfacciandosi con Salvini, Meloni ed altri, insomma, non si è limitato a sforzi. Non ultimo nell’ambito regionale intervenendo con l’assessore Turano interessando l’Irsap sull’area insufficiente ad ospitare gli impianti Intel.
Roba da non crederci nella disparità di trattamento, quanto meno di facciata, dello stesso Musumeci con la sua presenza nella presentazione del report di Confindustria Siracusa nel salone del Santuario; il mancato impegno della transizione ecologia della zona industriale siracusana a Roma, delegando al suo fido condottiero Turano sul fare ipocriti proclami d’interessamento per salvare la zona industriale. No, non accettiamo simili atteggiamenti di disparità.
Musumeci è un predicatore indefesso che predica bene ma razzola molto male, ma i siracusani lo hanno capito molto bene, elezioni docet. Il presidente Musumeci, se ancora non ha capito, attuando un comportamento della “politica del non fare” rischierebbe seriamente di far rimanere fuori dalla transizione ecologica il più grande polo industriale d’Europa. Ed in merito a tale fulgido pensiero desideriamo ricordare alla politica regionale, ed al Governatore, che la zona industriale aretusea occupa, tra diretto ed indotto, circa 11 mila lavoratori.
Occorre quindi attuare politiche d’investimento celeri e concrete, effettuando anche la cosiddetta rimodulazione delle accise in Sicilia, che si aggira attorno al miliardo di euro, in modo da affrontare la sfida della transizione ecologica in maniera organizzata e programmatica.
La zona industriale siracusana, esclusa dai fondi del PNRR e senza una programmazione di aiuti, rischia di rimanere fuori dai processi di riconversione energetica compromettendo e deteriorando in tal modo un’area incubatrice di multinazionali e maestranze di prim’ordine.
Al tavolo del ministero dello sviluppo economico è stata presentata dalla Regione la richiesta di area di crisi industriale complessa ma senza l’interessamento attivo del presidente Musumeci, come ha fatto con Intel, risulterebbe fallimentare. Il governatore si attivi immediatamente.
Le aree di crisi industriale complessa, se non hanno un piano complessivo di rilancio dell’economia dell’industria in Sicilia non servono a nulla. E il piano di rilancio industriale di Musumeci risulterà il suo fallimento politico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA