Siracusa. Sistema industria, guardare al futuro: vantaggi per la nostra economia

di Redazione

Superate l’elezione occorre affrontare i temi gestionali. Domenica prossima affronteremo quello dell’Artigianato

Il Polo industriale di Siracusa, è risaputo, ha una notevole rilevanza nell’economia regionale e nazionale, nell’impiantistica di raffinazione, gassificazione e cogenerazione di energia elettrica.

Il polo rappresenta una delle più vaste aree industriali europee, ancora oggi fattore rilevante per lo sviluppo e la crescita del territorio regionale e nazionale. Di fatto la dichiarazione da parte del Governo: Sito di interesse strategico nazionale. L’economia nel Siracusano poggia essenzialmente nel Polo industriale.

Oggi si pone l’obiettivo di dover contribuire a determinare concrete politiche industriali in sinergia con la politica, istituzionali ed economici, soggetti e partners determinanti nell’accesso e nella gestione degli investimenti, della ricerca e dell’innovazione e nella consapevolezza di coniugare le tematiche ambientali, le bonifiche, con l’adeguamento tecnologico in uno dei più grandi siti industriali europei.

Superate l’elezione amministrative, nonché quelle regionali prima, occorre affrontare i temi del futuro della nostra provincia che sta attraversando dal punto di vista socio economica della storia di Siracusa, un periodo particolare di transizione da Polo petrolifero a Polo energetico.

Le strategie sono molto semplici, la politica deve rendere di nuovo attrattivo questo territorio per chi vuole investire. In poche parole è necessario che tutti insieme si guardi l’interesse della collettività, l’interesse del mondo del lavoro, l’interesse delle famiglie e delle imprese contemporaneamente, in una parola si deve fare «marketing territoriale», rendere il nostro territorio così come lo è stato per tanti decenni di nuovo appetibile per i nostri investitori che devono trovare in questo territorio una disponibilità a dare seguito a quelle che sono le istanze di autorizzazione e anche ad una serena e non conflittuale rapporto con il territorio.

Le bonifiche sono un aspetto molto importante, non soltanto dal punto di vista ambientale, e già questo basterebbe, ma anche dal punto di vista delle prospettive che consentirebbero attraverso le bonifiche di rendere dei territori attrattivi. Però prima di pensare alle bonifiche bisogna pensare ad attrarre gli investitori perché le bonifiche da sole non portano ne benessere ne ricchezza, portano riqualificazione dell’ambiente, però se contemporaneamente non si creano le condizioni per chi deve investire che quel territorio è disponibile ad accettare attività produttive le bonifiche resterebbero fine a se stesse.

La scorsa settimana nel suo insediamento il neo presidente Gian Piero Reale, nel ringraziare l’uscente Diego Bivona per l’enorme lavoro fatto nei sei anni di sua presidenza, ha parlato, nel solco della continuità, di Transizione energetica: «Dobbiamo partire da un sentimento comune di responsabilità sociale nei confronti del nostro territorio, dei nostri concittadini, dei lavoratori ed ovviamente delle nostre aziende.

Abbiamo un Capitale Umano straordinario con formidabili competenze, nel nostro territorio insistono aziende nazionali ed internazionali e imprese d’eccellenza e soprattutto ci sono 7.000 lavoratori con le rispettive famiglie. Abbiamo il dovere di guidare una trasformazione non disperdendo competenze ed esperienze, anzi utilizzandole come punto di forza per puntare ad una visione che guardi al 2050. Ovviamente la partita non si gioca solo a livello locale o regionale, ma è fondamentale il tavolo nazionale dove dobbiamo trovare interlocuzioni anche utilizzando al meglio la nostra Confindustria nazionale e la Delegazione di Bruxelles».

«A proposito di “Transizione” – ha detto il Presidente Reale – voglio in questa sede citare un’affermazione del presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi alla recente Assemblea di Assolombarda: “Oggi dobbiamo fare quella visione degli investimenti con l’uomo al centro. Industria 5.0. Quella è la strada oggi. Stimolare gli investimenti su 5.0, Green Digitale con crediti di imposta. In 12 mesi scaricheremo a terra tutti gli investimenti.” Sposiamo l’auspicio del Presidente Bonomi anche se sappiamo che in alcuni settori, tra i quali alcuni di nostro forte interesse come l’hard to abate e non solo, ci sono delle grosse difficoltà e l’Italia sta accumulando ritardo rispetto ad altri paesi europei».

«Una attenzione particolare verrà assicurata alle Piccole e medie imprese che rappresentano l’ossatura della nostra economia. Per loro, per i giovani e per il loro futuro, per la parità di genere e la promozione dell’imprenditoria femminile affronteremo tutti insieme il processo di digitalizzazione con una più puntuale formazione, i temi della sicurezza, della salute e dell’ambiente con la messa in comune di best practices tra aziende».

«Ritengo fondamentale – ha concluso il Presidente Gian Piero Reale – andare verso un modello industriale di sviluppo sostenibile. Accelereremo e rafforzeremo anche a Siracusa e nel suo territorio questo cambiamento, sicuramente già in atto in molte delle nostre industrie.

Una affermazione che da tempo Confindustria Siracusa concretizza con strumenti e progetti come il Patto di Responsabilità Sociale e il Rapporto di Sostenibilità».

La commozione del past presidente Diego Bivona: «Sono appagato di tutto quello che ho fatto e sono riuscito a fare per il territorio perché poi sono i risultati quelli che contano. Se noi non avessimo raggiunto quell’obiettivo fondamentale che è la dichiarazione di ‘Sito strategico di interesse nazionale’ per il Paese, allora noi non saremmo mai usciti da quella polemica che da 30 anni c’è nel nostro territorio: ‘industria si-industria no’.

Se dovessimo oggi spostare le lancette e il calendario indietro quando è stato presentato il progetto del Rigassificatore, l’area fosse stata di interesse strategico per il Paese, se ci fosse stato qualcuno scellerato e approfittatore che si alzava e diceva, cominciava dai sindacati e a sorgere dubbi sulla pericolosità, cominciando nei confronti del presidente della Regione che ha fatto ostruzionismo, nei confronti dei sindaci allora presenti, e nei confronti dei sindacati che in maniera falsa appoggiavano queste iniziative ma poi non hai mai speso una riga ne fatto un’azione palese e stavano come quelli che se la prendono con la pezza», afferma Diego Bivona.

«Questa è stata la mia soddisfazione perché grazie a questo indirizzo di governo: ‘Sito strategico di interesse nazionale’, Lukoil ha trovato un acquirente, perché se non ci fosse stata questa dichiarazione di area strategica un campo energetico per il Paese e si sarebbe dato campo libero alla magistratura e tutte quelle altre ostruzione che non rendono il nostro territorio ospitale e quindi attrattivo per i nuovi investitori, se non ci fosse stato questo grande riconoscimento per la strategicità del nostro Paese non si sarebbero avvicinati gli investitori, che si sono avvicinati e hanno concluso accordo, contratto, acquisto, l’ultima operazione la Erg Power».

«Dobbiamo anche ricordare benissimo che Erg Power aveva già venduto ad Enel, quando scoppiò la vicenda Isab, dissero “cosa ci compriamo”, un asset che non ha nemmeno le autorizzazioni per agli scarichi, ma ci sarà anche un procedimento per disastro ambientale, che è successo. Persone prima che vanno a frequentare dei posti si informano anche per mangiare.

I territori devono essere ospitali e devono trasmettere fiducia a chi investe perché chi investe, investe milioni di euro, e rischia e allora chi rischia in un territorio dove ci sono 1000 problematiche, non c’è certezza del diritto, del rispetto delle norme, di niente e la stessa opinione pubblica sbanda. Quindi il discorso dell’area di interesse strategico, è un salva condotto sempre nel limite della sostenibilità, si parla infatti di bilanciamento tra interesse sociale, economico dell’investitore e di interesse del territorio in termini ambientali» conclude Diego Bivona di fresca nomina di Past presidente di Confindustria Siracusa. Alessandro Manzoni, scrittore, poeta e drammaturgo disse: «ai posteri l’ardua sentenza».

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30 Luglio 2023 | 23:21
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