Qual è la qualità della sanità e dei servizi a Siracusa? Francamente brancoliamo all’interno del Report Sanità cercando di individuare un dato sulle strutture ospedaliere dell’ASP 8 nelle oltre cento pagine del Report di Agenas (agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che fa capo al Ministero della Salute. L’unico dato che siamo riusciti ad estrapolare sono i presidi ospedalieri: l’Umberto I e del Trigona di Noto che rientrano tra i migliori ospedali d’Italia in terapia dell’intervento chirurgico per frattura di femore.
Nel dettaglio Siracusa è nella classifica dei reparti di ortopedia che rientrano tra le 14 strutture di tutta Italia che hanno raggiunto o superato la percentuale del 75% di interventi per la frattura del femore effettuati entro le 48 ore nel 2023 e nei tre anni precedenti. Il reparto netino, inoltre, è uno dei 69 in tutta Italia che effettuano più di 100 ricoveri l’anno. E’ un fatto pregevole per la sanità provinciale aretusea dove confrontare la sanità di città diverse è impresa molto ardua per diverse ragioni: è differente la struttura organizzativa dei servizi sanitari, è diverso il ruolo relativo di pubblico e privato e così la loro rilevanza senza dimenticare che moltissime città sono dotate di Policlinici afferenti alle università, non sono gli stessi i servizi (e le prestazioni) che vengono erogati, è differente il ruolo dei cittadini e la loro compartecipazione alla spesa sanitaria, sono diverse le modalità di pagamento (o rimborso) delle attività erogate, è differente la propensione degli stati a mettere risorse nel servizio sanitario. In apparenza si parla sempre di sanità e salute, ma in realtà si tratta spesso di paragoni tra situazioni così distanti e diverse tra loro che viene sempre il dubbio che, come si usa dire, si stiano confrontando ‘le pere con le mele’.
Ci sono comunque anche non contemplate in questa indagine, meramente numerica, reparti di eccellenza come quello di Oculistica dell’ospedale di Lentini, diretto dalla dottoressa Rosalia Maria Sorce. Eppure, se vogliamo valutare la nostra sanità, è inevitabile il paragone con qualcosa che è fuori di noi e la Sicilia, per tanti motivi, è forse il riferimento meno lontano e meno diverso, il che non ci esime però dall’esercitare molta prudenza nel valutare il risultato del confronto.
Sotto la lente di Agenas è finita l’attività assistenziale effettuata nel 2023 in 1.363 ospedali pubblici e privati e anche quella dal 2015 al 2022. Gli analisti hanno messo in campo per questa nuova edizione, 10 indicatori in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 205 indicatori di cui: 180 relativi all’assistenza ospedaliera (70 di esito/processo, 88 di volume e 22 di ospedalizzazione) e 25 relativi all’assistenza territoriale, valutata indirettamente in termini di ospedalizzazione evitabile (14 indicatori), esiti a lungo termine (7) e accessi impropri in pronto soccorso (4). Il report Agenas ha valutato le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati, in base a 205 indicatori. Paradigmatico è il caso delle fratture del femore operate entro le 48 ore, cosa che permette al paziente di recuperare l’autonomia, riducendo il rischio di complicanze, allettamento e infezioni, come nel caso dell’ospedale Umberto I di Siracusa e del Trigona a Noto. I pazienti operati per frattura del femore nel 2023 sono stati 95.808 (1.200 in più rispetto al 2022) e quelli operati tempestivamente passano dal 53% al 59%. Quasi tutti gli ospedali però sono sotto la soglia del 60%, in particolare in Calabria, Liguria, Basilicata, Umbria. Molise e Sardegna. Nel 2023 le strutture che hanno garantito un tempestivo accesso all’intervento chirurgico per frattura di femore, almeno 100 casi trattati e più del 95% dei pazienti operati entro 48 ore, sono: PO Umberto I (Siracusa), Ospedale Monopoli (BA), Ospedale Sandro Pertini (RM), PO S. Giovanni di Dio (AG), Humanitas Gavazzeni (BG).
La Sicilia ad esempio è divisa in 4 bacini sanitari
Il primo è quello Catania-Ragusa-Siracusa, dove i Dea di Secondo livello sono: Garibaldi, Cannizzaro e Policlinico-San Marco.
I Dea di primo livello sono gli ospedali di Acireale, Caltagirone, Ragusa, Modica-Scicli, Vittoria-Comiso. Il presidio ospedaliero di Giarre non sarà chiuso e avrà il pronto soccorso.
I Dea di primo livello: Siracusa e Avola-Noto, Presidio di Base ospedale di Lentini; Augusta come ospedale ad alto rischio ambientale.
Nel bacino di Messina Dea di secondo livello è il Policlinico; quelli di primo livello sono gli ospedali di Milazzo, di Taormina, il Bonino Pulejo-Piemonte e il Papardo.
Nel bacino Palermo-Trapani i Dea di secondo livello sono il Civico e il Policlinico. I Dea di primo livello sono il San Raffaele Giglio, il Buccheri La Ferla, gli ospedali riunitiVilla Sofia-Cervello, Ingrassia-Villa delle Ginestre, Trapani-Salemi, Mazara e Marsala. Restano presidi di base gli ospedali di Partinico (che Razza assicura verrà potenziato a partire dal pronto soccorso) e Termini Imerese, confermati come presidi in zone disagiate gli ospedali di Corleone e Petralia Sottana.
Nel bacino Agrigento-Caltanissetta-Enna il Dea di Secondo livello è il Sant’Elia di Caltanissetta; di primo livello invece gli ospedali di Agrigento, Sciacca-Ribera, Gela e Umberto I di Enna.
Questo in sintesi i bacini sanitari.
Correva il 29 Marzo 2021 quando presso l’auditorium del liceo Einaudi si presentava il nuovo il progetto del nuovo ospedale di Siracusa con l’area individuata nel CRU (Consiglio Regionale Urbanistica) superando le inutili diatribe del consiglio comunale. A Siracusa per avere il nuovo ospedale dobbiamo dare prova alla lungimiranza di un politico catanese (checche se ne dica). Ed ancora l’ex presidente Musumeci: «È stato così che per 50 anni a Siracusa si parla di nuovo ospedale, i veti incrociati hanno impedito di fare un passo avanti, in questa amara e bella terra di Sicilia è meglio non far fare piuttosto che fare, sono decenni che non si realizza una grande opera pubblica e la Sicilia continua ad andare indietro perché la peggiore politica ha avuto il sopravvento sulla buona politica. Diciamo le cose come stanno, senza reticenza, ora che siamo sulla buona strada, e quindi grazie a tutti, alla commissione esaminatrice, grazie al commissario prefetto Scaduto, dobbiamo fare in mondo che questo bellissimo progetto diventi realtà, e quindi non lasciarci condizionare da niente e da nessuno, noi ci siamo per vigilare perché questo nostro obiettivo di governo deve essere realizzato e non solo per Siracusa».
Ricordiamo anche il centrodestra siracusano caparbio che rivendica la paternità di avere un ospedale DEA di II livello, una struttura decisamente sovracomunale, «sia la Regione a decidere dove realizzare l’Ospedale, sostituendosi con i poteri che la legge le attribuisce in casi come questo, ad una giunta comunale incapace di intendere e soprattutto di volere» osservava la delegazione siracusana che si era recata a Palermo per protestare, capeggiata dell’on. Prestigiacomo, sen. Alicata ed altri sodali.
Sull’aspetto dell’ospedale Dea di II livello si avvertono numerosi grovigli politici e sopraffazioni ed elusioni del decreto Balduzzi in quanto Catania è in forte contrasto, diciamo ‘fuorilegge’ in quanto si trova tre ospedali Dea di secondo livello per una popolazione di circa un milione di abitanti mentre Palermo (con quasi due milioni di abitanti) ne possiede solamente due. Ricordiamo che il Decreto Balduzzi prevede per legge in ambito nazionale un ospedale di Dea di secondo livello da 600 a 1.200 mila abitanti, allora che giustificazione si trova la politica catanese ad averne tre? Forse nei loro megalomani pensieri ritengono di avere 3.600 mila abitanti tanti quanti Roma? Sarà…
Ricordiamo ancora che il decreto Balduzzi è stato recepito dalla Regione nel 2019 quando la stessa ha giurisdizione in materia di Sanità. Senza dimenticare la norma di natura finanziaria a livello nazionale che dipendente dal governo nazionale cui si riferisce la legge Balduzzi. Inutile illudersi, ma come si dice in alcuni casi: tutto è difficile ma niente è impossibile. Insomma, ci chiediamo ancora chi è fuorilegge?
Gli ospedali peggiori
Al contrario della top, le strutture da bollino rosso sono passate da 15 a 12, in miglioramento rispetto al 2019. Nella classifica degli ospedali con le performance più basse troviamo in Sicilia: Riuniti Villa Sofia Cervello (Palermo) Ospedali Civico Di Cristina Benfratelli (Palermo) non basta essere Dea di Secondo livello; Cannizzaro (Catania) anche questo, non basta essere Dea di Secondo livello. Alla luce della classifica Agenas ci pone il quesito: quanto conviene avere il Dea di Secondo livello quando i servizi sono scadenti? Oppure avere un Dea di primo livello con servizi e medici efficienti?
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