Massima chiarezza sulla qualità dell’aria a Siracusa e provincia nella seduta plenaria del consiglio comunale aperto dello scorso 25 novembre.
Anche se nessun documento è stato redatto sul dibattito dell’Assise nonostante gli interventi autorevoli dei consiglieri comunali ora della maggioranza ora dell’opposizione, per non parlare di una disquisizione di autorevoli ospiti. Risale a molti decenni fa la storia del risanamento in Italia sulla qualità dell’aria, nonostante gli effetti dei vecchi e nuovi eco-crimini sull’ambiente, sulla qualità della vita e sulla salute delle persone siano una drammatica attualità. Ozono, diossido di azoto e Pm 2,5: sono gli invisibili nemici che si nascondono nell’aria italiana. Il Belpaese ha l’aria più inquinata fra i grandi d’Europa: si registra il maggior numero di morti per inquinamento atmosferico. Lo rivela il rapporto “La sfida della qualità dell’aria nelle città italiane”, emerso dalla Fondazione sviluppo sostenibile.
Si guadagna attenzioni, poco lusinghiere, l’area di Priolo citata al quarto posto tra quelle dove il particolato fine uccide di più. Prima Milano con il suo hinterland, poi Napoli, Taranto e quindi l’area industriale di Priolo. A seguire, le zone industriali di Mantova, Modena, Ferrara, Venezia, Padova, Treviso, Monfalcone, Trieste e Roma.
La qualità dell’aria è migliorata
«La qualità dell’aria a Siracusa e provincia è migliore rispetto a città metropolitane come Catania e Palermo ed è giusto dirlo, altrimenti dipingiamo una situazione che non corrisponde a realtà». Lo ha affermato il presidente del Cipa Mario Lazzaro, intervenendo al consiglio comunale aperto di lunedì scorso, convocato dal presidente Alessandro Di Mauro lo scorso settembre su richiesta della commissione ambiente. «Io su questi temi che studio da 35 anni come medico e come esperto di ambiente ne sento di ogni e quindi oggi mi permetterete di usare il tempo che mi è consentito per fare un poco di analisi dei nati, perché un tecnico deve parlare solo di monitoraggi, di numeri e non di narrazioni che non sono quello che io desidero fare. Il tema della qualità dell’aria non solo mi sta molto a cuore ma lo studio da tanti di quegli anni da poter dire che lo conosco bene.
Faccio due premesse velocissime, la prima: esiste una legge specifica che riguarda la qualità dell’aria, è il decreto legislativo n. 155 del 2010, questa norma individua una serie di sostanze, parametri inquinanti che possono essere presenti nell’aria per i quali parametri vengono individuati nei limiti molto stringenti anch’essi precisi, questi parametri sono il biossido di zolfo, di azoto, il PM10 e anche quello più piccolo il 2.5, alcuni metalli, l’ozono. Per tutte queste sostanze che sono le sostanze che determinano la qualità dell’aria, sono oggettivamente potenzialmente in grado di fare male alla salute dell’uomo, ci sono dei limiti precisi che non si possono superare per legge. E non sono dei limiti intesi in senso obbligatorio ma anche dei valori obiettivi, delle soglie per allarmarsi come accade per l’ozono. Ci sono anche delle deroghe che consentono di superare in alcuni casi questi limiti per alcune volte l’anno come accade per il PM10. Seconda premessa: esiste in questo territorio un numero di centraline che non ha eguali in altri posti, in Italia, ed è una centralina che surclassa un numero di centraline presenti in Sicilia.
Ci sono più centraline a Siracusa che in altre città
Pensate che a Catania, che determinano il benzene, ce ne sono almeno 2. Qui ce ne sono almeno 15, quindi questo territorio è super controllato, tant’è che sappiamo davvero tutto rispetto ai temi di qualità dell’aria. E queste centraline sono gestite in maniera interconnessa dal CIPA che è un consorzio che ha soci pubblici e privati da quello che era definito prima la Provincia, oggi Libero Consorzio e dall’ARPA. I numeri sono visibili a tutti e tutti interscambiamo informazioni, lo facciamo quotidianamente ora per ora. Ci sono anche centraline aggiuntive che l’ARPA possiede ed esercisce nel territorio, che vediamo attraverso il sito dell’Arpa che vogliamo vedere come potrebbe accadere per tutti i cittadini.
«Per quanto riguarda le sostanze normate da un certo numero di anni e in particolare nell’anno 2022-2023 che è contenuto in quel rapporto che io ho avuto modo di omaggiarle e anche allo stato attuale con i numeri da gennaio a novembre del 2024 non c’è stato e nono c’è nessun superamento di legge, anzi, per molti di queste sostanze noi siamo davvero più bassi, e significativamente più bassi della vicina Catania e di altre realtà metropolitane. Esiste poi una quota parte di altre sostanze che non sono normate per i quali non ci sono limiti da rispettare, in particolare due, una è l’H2S, idrogeno solforato, e un’altra si chiama Idrocarburo non metanico che è una miscela di molti composti, che pur non avendo limiti, soprattutto quando contengono zolfo8, possono essere causa di disagio olfattivo, non hanno una sola matrice industriale come si pensa, anche questo non è vero, però anche una natura verosimilmente legata agli impianti industriali. Per queste sostanze, noi studiamo, ogni volta che abbiamo un fenomeno, lo studiamo a fondo perché pensiamo con la nostra ricerca di dare delle linee guida a quanti poi possono emetterla per fare meglio, e abbiamo fatto meglio in questi 30 anni, perché ci lavoro in questa zona da quasi 40 anni, e quello che accadeva 30 e 20 anni fa era 30 o 25 volte di più dei quello che accade oggi in termini di giornate. Oggi il fenomeno si presenta da 7 a 10 giorni l’anno. Questi sono i dati tecnici. Sul piano tossicologico una cosa la dico anche, queste sostanze, in particolare l’H2S, hanno delle soglie olfattive molto basse. Per esempio, l’idrogeno solforato si percepisce a pochissimi microgrammi per ogni metrocubo di aria, da 6 a 8. Mentre il limite tossicologico è svariato migliaia di microgrammi per metrocubo. Quindi capite che c’è una differenza molto significativa tra quello che si percepisce e quello che potrebbe potenzialmente far male. ecco questo è il dato sulla qualità dell’aria, quindi lo ribadisco.
La qualità dell’aria è superiore a Catania e Palermo
«La qualità dell’aria che respiriamo noi è oggettivamente di una qualità migliori rispetto a città metropolitane tipo Catania, Palermo ed è molto molto molto migliore di quello che le persone respirano in Pianura Padana. È giusto dire questo, altrimenti noi dipingiamo una condanna di una situazione che non è e non credo che ne il territorio, ne la popolazione lo merita, quindi io vi dico le cose come stanno nei numeri. Se andiamo a fare un’analisi precisa del benzene, perché di questo ne parliamo tanto e ne parliamo anche recentemente le centraline che insistono nel nostro territorio che sono una ventina si smuovono tra 0.5 e 1.5 microgrammi metrocubo. La centralina che c’è a Viale Vittorio Veneto a Catania segna 2 microgrammi metrocubo, il doppio, a Palermo uguale, se andate a controllare nei siti dell’ARPA dell’Emilia Romagna scoprirete che a Forlì piuttosto che a Ravenna o dentro Bologna il valore si avvicina a 3. Quindi il problema benzene in questo territorio e più contenuto rispetto a qualunque area del centro nord e più contenuto delle città metropolitane della Sicilia e del Sud Italia in generale. Mi dispiace anche come cittadino quando sento raccontare altro, ma perché non sia nel diritto di ognuno di scrivere di dire o di fare, ma non se lo merita il territorio. Questo è un territorio che ha molti colori, a me questa denigrazione di grigio sinceramente non la trovo coerente. Io ho scelto questo posto per venire ad abitare, perché sono nato in un’altra Regione e lo risceglierei 1000 volte perché questa è una città stupenda e anche la vicina Augusta è una bella cittadina, Melilli e lo stesso Priolo, non posti brutti dove non ci si può andare. È una rappresentazione che non va bene.
Opinione errata sulla zona industriale
Al consiglio comunale di Siracusa è intervenuto il presidente di Confindustria Siracusa, l’Ing. Gian Piero Reale che ha voluto rendicontare il lavoro industriale rassicurando la cittadinanza:
«Oggi non vedo e non sento quasi mai un riconoscimento alla zona industriale per come ha migliorato negli anni e per come si trova oggi nel 2024. Si continua a sentire parlare del Pretore Condorelli, come un mito, un personaggio importante, ma io ero alle scuole medie, oggi ho 61 anni, e continuiamo a parlare di fatti in cui non esistevano leggi, non esisteva sensibilità ambientale, ricordiamoci che la legge dell’amianto, del piombo, sono del ’92 e del ’95. La 626 della sicurezza è del ’94, quindi è veramente cambiato un mondo, e le aziende hanno accettato questa sfida di miglioramento e lavorano in investimenti di miglioramento ma anche in manutenzione, e mi rivolto alla consigliera Zappulla, dove le risulta che ci sono diminuzioni di manutenzione, quando Isab ha appena finito di spendere 100 milioni in manutenzione e sta per iniziare una fermata di manutenzione che vale 160milioni di sola manutenzione più gli investimenti. Quindi io non credo che aziende che investono così tanto nella manutenzione dei propri impianti e quindi nella sostenibilità dei propri impianti. Nei nostri impianti non possiamo lasciare andare le cose, dobbiamo ogni giorno essere all’altezza e lo sapete perché nei nostri impianti lavorano migliaia di persone e centinaia di ingegneri e tecnici che ogni giorno si occupano di sicurezza e ambiente e vi assicuro che non sono un’associazione a delinquere i vostri cugini, i vostri amici, sono persone che vanno li mettendoci tutto ciò che possono per seguire le indicazioni delle aziende. Poi si può fare meglio, certo. Le Autorizzazioni Integrate Ambientali sono state anche un passaggio molto rilevante nel miglioramento degli impianti. Io non so quali funzionari del Comune di Siracusa vanno a seguire le riunioni del gruppo di verifica delle autorizzazioni integrate ambientali. Vi assicuro, io ho partecipato a diverse riunioni, che hanno un livello di competenza altissimo e il confronto anche in maniera dura e seria con le aziende per arrivare a risultati anche a prescrizioni che genereranno nuovi investimenti. Perché si richiede le applicazioni delle Bat che non sono un dato fisso e fermo, sono delle tecnologie che man mano che migliorano vengono acquisite dal Ministero dell’Ambiente, su base internazionale perché sono tabelle internazionali e vengono portate e richieste come messe ad aggiornamento delle aziende. Quindi se io 3 anni fa ero in linea con le Bat e ne esce una nuova il Ministero dell’Ambiente mi chiamerà per chiedere di sviluppare la nuova tecnologia nei miei impianti. Quindi guardiamo le cose e confrontiamoci sullo specifico dei temi, noi siamo molto disponibili a questo.
L’evento Isab è successo dopo 50 anni
«Allora, se parliamo dell’evento di Isab, sottolinea Reale. è successo per la prima volta dopo 50 anni, è un evento grave, su cui sta indagando la magistratura, ma parliamo dell’evento di Isab quando la magistratura presenterà le cause al di là delle conseguenze per l’azienda capiremo dove e se ci sono state mancanze, però stiamo sul tema. Se parliamo di qualità dell’aria il dr. Lazzaro del CIPA, ha dato dei dati che rispettano le norme, possiamo giudicarli, rispetta la legge ma non sono soddisfatto, allora è un tipo di confronto su cui parlare perché quando il dr. Lazzaro dice che riguardo al benzene il limite di legge di 5 microgrammi al metrocubo non è stato mai raggiunto negli ultimi 3 anni, poi il 14 di novembre, vediamo i mezzi di informazione, e vediamo una grande fotografia con dei fumi della zona industriale e in un convegno si invita la cittadinanza ad usare il Nose, questo strumento di segnalazione, ma anche l’indicazione che si sono sforati i limiti di legge riguardo al benzene. Ora in realtà su questo ne potremmo parlare anche in dettaglio, siamo andati a vedere i dati, effettivamente per 3 ore, nella notte fra il 12 e il 13, il limite, quel 5 è stato sforato, ma quel 5 è una media annua, non è una media oraria. Nella media annua, le tre ore scompariranno, quindi o mettiamo in campo, perché non siamo soddisfatti, delle azioni affinché il Ministero dell’Ambiente modifichi le leggi e dica alle aziende, guardate che il limite non è 5microgrammi al metrocubo come media annua, ma come media oraria, allora a quel punto c’è stato uno sforamento che va, il che non significa che non è successo niente, significa che è successo qualcosa, va capito, va investigato.
«Nella nota commissione ambiente c’è scritto che l’evento che è successo in Isab è successo 10 anni fa, non è vero, probabilmente fanno riferimento ad un altro tipo di evento, ma questo evento non è mai successo in 50 di esistenza di Isab, quindi confrontiamoci sulle cose reali».
Rapporto Cipa: presentazione dei dati sulla qualità dell’aria 2022/23
«Lo scorso 25 di ottobre è stato realizzato un convegno in Camera di Commercio per presentare il report che il dr Lazzaro ha dato al presidente con i dati di tutte le centraline, anche quelle dell’Arpa, pubblici, li abbiamo messi insieme, confrontati e risulta quello che ha detto il dr. Lazzaro. Noi in questo convegno abbiamo invitato una delle due maggiori esperte di analisi ad origine in Italia, la direttrice del Dipartimento di Analisi del politecnico di Milano, la prof.ssa Selena Sironi, uno dei più importanti di Italia, è venuta, ha fatto la spiegazione, ha spiegato cosa contiene la nuova legge del 2023, e cosa bisogna fare. Abbiamo anche invitato la professoressa Margherita Fragrante dell’Università di Catania che è la prof.ssa che detiene il registro tumori per la Sicilia, quindi persone assolutamente estranee al mondo industriale e ci ha fatto vedere i grafici di tantissime città, di Priolo, di Melilli, di Augusta, di Siracusa, di Noto, Catania, Palermo e vi dico che Siracusa supera le altre città solo per il tumore legate alle fibre di amianto. Li siamo primi in classifica, per gli altri siamo nella media, e poi la professoressa ha spiegato altre cose. Ecco a me dispiace che in quel convegno non abbiamo avuto la possibilità di confrontarci pur avendo invitato tutte le istituzioni anche avendo l’opportunità di avere due persone che per i temi che trattiamo oggi sono veramente illuminanti. Noi siamo disponibili, invitateci ogni mese, per parlare anche di eventi minori che voi ritenete di dedicare 15 minuti per dire ma cosa è successo. Ricordo che le aziende ogni volta che hanno in programma di fermare un impianto, o hanno un evento di qualsiasi natura, incidentale, che porta a qualsiasi attività innesco delle torce, hanno l’obbligo con protocolli prefettizi e comunali entro 15-20 minuti di mandare comunicazione a una decina di enti: vigili del fuoco, prefettura, protezione civile, una lista lunghissima, cosa per esempio è stata fatta in occasione dell’evento di Isab che poi è stata accusata di non aver comunicato e questa è una cosa che avviene da decenni.
Noi come Confindustria abbiamo messo attorno al tavolo tutte le grandi aziende e abbiamo confrontato tutte le pratiche di verifica di eventi, abbiamo visto cosa fa Isab, Sasol, Eni, tutte quante e abbiamo fatto un protocollo per fa si che chi fa bene una cosa l’altra azienda la possa acquisire e avere una buona pratica comune per tutte le aziende. Quindi è chiaro che ci lavoriamo, è vero anche che se quello che dice il dr. Lazzaro e gli eventi che noi registriamo e monitoriamo sono diminuiti negli anni, ancora ci sono. Tutti viviamo in questa città. Non possiamo negare questo, però è cosa diversa dalla tossicità di questo evento, però questo è un evento fastidioso che rende la qualità della vita più bassa. Noi come azienda, il nostro obiettivo che ancora non siamo riusciti a raggiungere è quella di trovare la maniera di capirle tutte, e dire alla popolazione “ho capito, c’è stata una fuoriuscita per 5 minuti di questo prodotto, l’ho sistemato ed è apposto”. Secondo me una comunicazione del genere per quanto qualcuno potrà dire, per l’azienda sarebbe una cosa positiva che non riusciamo a fare ancora oggi, quando ci riusciamo lo diciamo. Isab ha ammesso subito che l’evento partiva da casa sua, non poteva non dire. Quindi il mio auspicio è proprio questo, confrontiamo sui dati e sulle informazioni anche corrette perché far passare messaggi sbagliati aumenta la tensione, aumenta la difficoltà di relazionarsi, la zona industriale è stata vista come un nemico, dobbiamo migliorare questo approccio, noi ci siamo, io perlomeno per tutte le volte che riterrete opportuno, fare un tavolo di approfondimento. Non abbiamo problemi a confrontarci, è chiaro se in tribunale viene detta una cosa non vera dovrò chiedere all’assessore regionale di incontrarmi per dire, cosa è successo?
Abbiamo fatto un tavolo promosso dall’on.le Scerra dove erano presenti tutte le deputazioni nazionali e regionali di tutti i partiti, i sindaci, i sindacati. Io per rispondere al consigliere Milazzo, io rappresento tutte le aziende della zona industriale.
Presidente Reale:«Nuovi investimenti conversione green»
«Volevo partire dell’Eni, è una buona notizia, perché annuncia di investire nel nostro territorio 900 milioni fermando gli impianti di etilene e degli aromatici. Parliamo sempre di conversione green, questa è la prima annunciata. C’è una riduzione? L’Eni intanto annuncia di non fare alcun licenziamento, ci saranno pensionamenti, o trasferimenti a Ravenna o Livorno ma poi torneranno perché saranno i tecnici che eserciteranno i futuri impianti. Ci sarà un impianto di riciclo chimico che andrà a riciclare il 100% della plastica siciliana che oggi va in discarica. Per quanto riguarda le altre stanno tutte facendo degli investimenti di efficientamento, quindi un compressore a gas diventa elettrico, altre iniziative e stanno studiando quale può essere la conversione adatta per loro. Le aziende sono una parte di questo mondo globalizzato dove il mercato è le norme sono fondamentali. In Nigeria è partita una raffineria circa 6 volte l’Isab, e non sono verdi ma tradizionali. Noi stiamo facendo degli studi per aiutare le imprese, e Confindustria con loro ha fatto un accordo con la famosa società che organizza il forum: ‘The European House – Ambrosetti’, e stiamo facendo uno studio per abilitare i fattori bloccanti e abilitanti pronto nel mese di gennaio e lo presenteremo. Quello che chiedo al governo che i poli industriali come quelli che abbiamo la fortuna di avere è una realtà dove abbiamo domanda e offerta, e dobbiamo riuscire a trasformare l’idrogeno in maniera sostenibile» conclude il presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA