Ci sono luoghi che dovrebbero essere di pace. Però, come nella trama ormai ridondante di una storia che ritorna, gli empi danni nel luogo sacro vengono messi a segno su una sola sepoltura e purtroppo, alle volte, questa viene disturbata da chi, senza nessuna remora, compie atti vandalici senza rispetto alcuno, consapevole che a stento pagherà le conseguenze dei suoi gesti.
E’ quanto accaduto nel cimitero comunale di Augusta, dove Grazia Granata è stata costretta, per la seconda volta in 4 anni, a ritrovare la tomba di suo figlio vandalizzata: «Nei giorni passati – racconta Grazia – ho ricevuto una telefonata da alcune persone che hanno i propri cari vicino la tomba di mio figlio, che mi avvisavano delle condizioni dove versava la lapide».
Una scena raccapricciante, mai vista prima afferma il direttore del cimitero, la tomba è stata trovata appoggiata a terra e scheggiata come se qualcuno avesse tentato di forzarla con l’intento di aprirla.
La signora, madre del piccolo deceduto, ha provato a rivolgersi alle istituzione che, però, hanno lasciato la porta chiusa. “Ho chiamato più volte il sindaco, gli ho scritto dei messaggi, ma non ha mai risposto”, dichiara la madre affranta.
La profanazione di una tomba è un gravissimo, ingiustificato e incomprensibile atto. È inquietante che il cimitero, luogo sacro, possa essere oggetto di atti vandalici ma ancora di più contro la sepoltura di un bambino.
Con la speranza che si possa far luce su tali atti di scempio e che si perseguano i responsabili senza alcun indugio.
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