Nella decorsa giornata, la Polizia di Stato ha deferito all’Autorità Giudiziaria due ventenni licatesi resesi responsabili del reato di lesioni personali aggravate.
Invero, una giovane ragazza presentava una denuncia, presso il locale commissariato di P.S., nella quale raccontava di essere stata vittima di un grave episodio di inaudita violenza ed, in particolare, narrava ai poliziotti che nel pomeriggio di pochi giorni prima, mentre transitava a piedi in una centrale strada di Licata, notava un assembramento di ragazze che, senza alcun motivo apparente, cominciavano ad importunarla, proferendo anche pesanti minacce di morte.
Alla sua richiesta di spiegazioni per le minacce ricevute alcune delle predette ragazze l’aggredivano fisicamente, facendola cadere rovinosamente a terra.
Tuttavia, la p.o. riusciva a trovare le forze per trovare rifugio presso un vicino esercizio commerciale ove il titolare, intuendo la gravità della situazione, la nascondeva in una vano non accessibile al pubblico.
Una delle indagate, visibilmente alterata ed armata di un bastone in legno, proferendo minacce di morte entrava nel predetto esercizio commerciale nel tentativo di trovarla e verosimilmente per continuare l’aggressione fisica ma, al netto rifiuto del titolare del locale di indicare ove si era nascosta la giovane ed alla sua ferma opposizione al fine di salvaguardare l’incolumità della fisica della ragazza, la stessa desisteva e si allontanava dai luoghi unitamente alle altre complici.
Sul posto, nel frattempo, a seguito di segnalazione al numero unico di emergenza (112 NUE), si precipitava una pattuglia dell’Ufficio di P.S. in servizio di controllo del territorio, che non riscontrava la presenza delle violente ragazze, poiché poco prima fuggite nelle vie limitrofe ma prestava tempestivi soccorsi alla parte offesa ed avviava immediate indagini al fine di risalire all’identità delle autrici della aggressione che, peraltro, avevano provocato delle gravi lesioni giudicate guaribili dai sanitari del nosocomio di Licata in giorni trenta.
Le attività d’indagine svolta dal personale del Commissariato, con assunzione delle dichiarazioni testimoniali di numerosi soggetti presenti nel corso delle concitate fasi ed acquisizione di diversi filmati estrapolati da sistemi di video sorveglianza degli esercizi commerciali ivi insistenti, permettevano di individuare e contestare le responsabilità penali a due delle ragazze autrici delle citate condotte violente.
Pertanto, le predette venivano deferite alla Autorità Giudiziaria poiché ritenute responsabile del reato di lesioni personali aggravate significando che sono in corso ulteriori attività finalizzate alla identificazione delle altre giovani autrici, in concorso, delle cennate condotte violente costituenti reato.
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