Ambiente, tariffe e contratto: sono questi i tre nodi che al momento tengono fermo il progetto del Ponte sullo Stretto, dopo che la Corte dei Conti ha reso note le motivazioni della bocciatura, lo scorso mese, della delibera Cipess sull’opera che collegherebbe Calabria e Sicilia.
Nel dibattito intervegono a gamba tesa i senatori del Partito Democratico, Nicola Irto e Antonio Nicita, che hanno scritto ai presidenti delle due regioni coinvolte, Renato Schifani per la Sicilia e Roberto Occhiuto per la Calabria, chiedendo di sostenere l’emendamento Dem alla Legge di Bilancio volto a sbloccare le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) destinate al Ponte.
“I fondi – spiegano Irto e Nicita – restano inutilizzabili mentre potrebbero essere subito impiegati per opere cantierabili come, ad esempio, la Ionica e la Siracusa-Gela”. I due senatori sottolineano inoltre che, nel caso in cui il progetto del Ponte dovesse riprendere in futuro, “il Governo potrà sempre individuare altre risorse”,mentre oggi il blocco “penalizza infrastrutture urgenti per Sicilia e Calabria”.
Il progetto del Ponte sullo Stretto resta quindi sospeso, con il dibattito che continua a concentrarsi sul bilanciamento tra la necessità di nuove infrastrutture e le criticità emerse in materia di costi, impatto ambientale e assetto contrattuale.
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