Aggressioni, minacce, intimidazioni: anche nel territorio ragusano negli anni si sono registrati molti episodi ai danni di operatori sanitari. Ecco perchè il Nursind guidato da Giuseppe Savasta, assieme a tutti i componenti della segreteria, e la Rsu, in una nota esprime soddisfazione e accolgono “con entusiasmo l’installazione del posto fisso di polizia presso il presidio ospedaliero del “Guzzardi “ di Vittoria.
Un’ottima iniziativa presa dal commissario dell’Asp di Ragusa, Fabrizio Russo che dimostra attenzione e sensibilità nei confronti dei lavoratori che operano in prima linea per dare assistenza agli utenti del territorio.
Come Nursind – prosegue la nota – abbiamo sempre tenuto a cuore la sicurezza degli infermieri e degli operatori tutti, che operano in prima linea nei pronto soccorsi dei nosocomi iblei.
Siamo stati in passato promotori dell’inserimento di personale specializzato che garantisse la sicurezza degli operatori, in tutti e tre i pronto soccorso dell’Asp.
Adesso con questa iniziativa non si fa altro che rafforzare ciò che abbiamo sempre sostenuto sia a livello locale che nazionale, ossia che la sicurezza e la tutela del personale infermieristico e di tutti i lavoratori che prestano servizio presso i pronto soccorso è di fondamentale importanza.Una decisione questa presa dal commissario dell’Asp che è in linea con le intenzioni del ministro della Salute sull’apertura dei presidi di polizia e la procedibilità d’ufficio contro chi commette reati”.
Il Nursind ricorda quindi “non esiste una casistica registrata di episodi di aggressioni in provincia, ma di certo sono numerosi. A livello nazionale nel triennio 2019-2021 sono stati 4.821 gli infortuni legati ad episodi di violenza, con un calo del 30% nel 2020 causa pandemia.
La forma più comune di violenza è costituita dall’aggressione verbale a cui seguono altri tipi di violenza come attacchi fisici, diffamazione, mobbing, comportamento intimidatorio”. Secondo il Nursind “studi dimostrano che la carenza di personale è ritenuta oggi una delle principali cause dei disservizi in sanità e dei possibili conseguenti episodi di aggressione”.
E tra le possibili soluzioni al problema ci sono “formazione mirata al potenziamento delle competenze degli operatori stessi, nel riconoscimento dei comportamenti a rischio, ponendo in atto metodiche di de-escalation anche nella comunicazione, campagne informative rivolte sia agli operatori sanitari sia alla cittadinanza e finalizzate ad aumentare la sensibilità, l’uso del lavoro in équipe come strumento di dissuasione e di gestione delle condizioni di rischio, evitando il lavoro in forma individuale e prevedendo la presenza di più persone almeno nelle situazioni e nei luoghi in cui è più facile che si verifichino reazioni da parte dell’utenza”.
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