Che il M5s appoggiasse, per accordo istituzionale di servizio alla città, il centro sinistra non era un mistero, l’avevamo scritto lo scorso 28 agosto; l’appoggio esterno ha fatto sì che maturasse la presidenza del consiglio che il centro destra si sentiva acquisita. Comunque i 14 voti non bastavano affinché ciò avvenisse ed ecco il fattore sorpresa, come il mago Merlino, il sindaco silenzioso tira fuori dal cilindro i voti concordati di alcuni defenestratori del destro destra: Amo Siracusa con Favara, Torres e Mangiafico (transitato 20 giorni fa da Progetto Siracusa, il cui Reale era a conoscenza ma non Forza Italia); a questo punto i voti in Aula potevano essere sufficienti, ma spuntano fuori altri due ‘franchi tiratori’ forse per compiacenza e accattivarsi le simpatie del sindaco, i cui nomi rimangono per il momento oggetto di mistero. Quindi 14 voti tra centro sinistra e M5s e dei cinque fuggitivi il sindaco arriva ad avere in aula ben 19 voti, ricordiamo che bastavano solo 17 voti per eleggere a presidente Moena Scala. In aperto consiglio per leggimare i suoi, l’avv. Ezechia Paolo Reale dichiara: «Noi come Progetto Siracusa abbiamo votato secondo le indicazioni il candidato del centro destra, cioè Giovanni Boscarino».
Con 19 voti a favore, contro gli 11 di Giovanni Boscarino, 1 scheda nulla ed una scheda bianca è stata eletta per la prima volta una donna nel ruolo di presidente del Consiglio di Siracusa: Moena Scala, 40enne, nata ad Augusta ed è un avvocato specializzato in diritto di famiglia, dei minori, dell’assistenza e previdenza e diritto civile. L’accordo politico dell’elezione della presidente Scala scaturisce da un accordo tra il gruppo Amo Siracusa, M5S e centro sinistra.
Il consiglio comunale si apre con la protesta dei pulizieri del Comune davanti Palazzo Vermexio, vicenda portata in Aula dal consigliere Salvo Castagnino il quale chiede di inserire il punto alla prossima seduta. E’ chiaro che tra maggioranza e opposizione è guerra aperta, e questa piccola diatriba lo dimostra. Il consigliere Castagnino, nel suo intervento, punta i riflettori contro il sindaco Francesco Italia: “I soldi per affidare l’incarico a consulenze esterne ci sono, e per lavorare in maniera armonica in Aula no”.
Il riferimento, non celato, è alla posizione di Michelangelo Giansiracusa, nominato capo di gabinetto del Comune. Successivi gli interventi di Cetty Vinci di Progetto Siracusa che invoca la soluzione degli asili nido e Pippo Impallomeni di Cantiere Siracusa. Nelle prossime sedute avremo modo di scoprire questi due anonimi ‘franchi tiratori’ di cui il sindaco sicuramente potrà contarci per mettersi al sicuro di qualche anello debole della maggioranza.
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