Quando si arriva ad essere al disopra degli apprezzamenti è segno che molte cose nella vita sono già sfiorite. Quando non si piange più delle sconfitte, è segno che non si crede più nelle vittorie. Ci sono presunte vittorie e ci sono sonore sconfitte negli interventi, senza dati certi, del presidente di Noi Albergatori, Giuseppe Rosano e nell’assessore comunale alla Cultura e Turismo Fabio Granata.
Il primo è in cerca d’autore che gli sveli i segreti del successo d’incrementare il turismo del «fato». Non riesce a capire, il sig. Rosano, cosa abbia fermato il flusso turistico, il calo di presenze in città che ha iniziato a manifestarsi in primavera in occasione delle rappresentazione classiche, quest’anno non al top come si sperava, per non parlare del trend negativo per il corrente mese di agosto e da bollino nero a settembre in poi.
LIBERTA’ ha pubblicato lo scorso 30 luglio le statistiche di Confartigianato Sicilia dove indicavamo col pennarello rosso il crollo preoccupante del -8,3% di presenze turistiche. Tra le 30 province italiane dove l’artigianato della filiera d’offerta del turismo rappresenta una fetta rilevante del tessuto produttivo e per cui si osserva una dinamica positiva troviamo al 3° posto Palermo (+0,9%) e all’8° Ragusa (+0,3%). Su Siracusa si evidenziava un crollo preoccupante del -8,3% totale degli esercizi ricettivi; -11,9% per gli esercizi alberghieri; -42,1% campeggi e villaggi turistici; 11,6 alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (case vacanze); 18,5% gli agriturismi; 21,3% bed and breakfast; -10,4% altri esercizi ricettivi.
E’ chiaro sono numeri che vanno analizzati non da singole associazioni senza personale qualificato per poterlo fare. Né tantomeno illustri opinionisti, dal passato illustre, che basano la loro teoria sul nulla, tanto per essere in auge in qualche mezzo d’informazione in fase discendente.
Facciamoci del male, che ci importa, blaterare e avere un pochino di visibilità quanto basta per sentirsi realizzati questi poveri sprovveduti del terzo millennio. Gli stessi che vogliono realizzare turismo sulla pelle degli altri Paesi in guerra, senza alcuna base seria e progettuale d’identità locale. E guardano i Paesi del Maghreb: Egitto e Turchia che hanno riaperto i dialoghi con i tour operator che incoraggiano i turisti stranieri con la politica dei prezzi: dal nord Europa si raggiungono mete come Sharm el Sheik con meno di 600 euro a persona tutto compreso.
E’ una politica fortemente competitiva con studi professionalmente preparati e non come la politica superata dell’assessore Fabio Granata. Dimenticavamo che l’associazione Noi Albergatori è fortemente influenzata dall’ex Giancarlo Garozzo prima e dal sindaco pro tempore Francesco Italia poi, i cui sondaggi lo darebbero già sfiduciato dalla comunità siracusana, di quella parte politica che lo avrebbe votato.
Dicevamo dell’assessore alla Cultura e Turismo Fabio Granata, superato nel modo di pensare e nella progettualità, fa rimanere accesa la sua fiammella di politico aggrappandosi all’ambiente, poiché quando gli prendono gli scoramenti d’identità politica, per sentirsi vivo s’inventa le petizioni popolari contro l’inquinamento. E’ riuscito ad archiviare l’invito a dimettersi da «Progetto Siracusa», con la nota del portavoce Salvo Sorbello a causa della débacle della mostra Ciclopica.
Granata è il «presunto messia» del turismo a Siracusa sconfessa tutti ma a parole, il primo il sig. Giuseppe Rosano, l’amico del «giaguaro» sindaco, senza numeri alla mano, senza statistiche e/o studi è nessuno: lo vogliono fare fuori, è questioni di tempo (vuoi vedere che s’inventa la petizione…).
Insomma il Comune di Siracusa è in balia delle acque tumultuose di una crisi senza precedenti e con gente sprovveduta, figli di papà, radical chic.
Ma di turismo si comincia a parlare sul serio. Grazie a Confindustria. E a due dei suoi maggiori esponenti: il presidente Diego Bivona e Vittorio Pianese. Bivona ha lanciato il Patto di responsabilità, sottoscritto da 66 organismi associativi e istituzionali. Pianese è il coordinatore del Patto e negli anni Novanta del fu Novecento lanciò a sua volta il Patto territoriale. Con efficaci risultati.
Ci sono lacune infrastrutturali molto pesati: non ultimi i collegamenti. Impossibile recarsi in mezzo pubblico all’aeroporto di Catania Fontanarossa, a meno che si abbia la fortuna di beccare un autobus per Palermo che faccia scalo all’aeroporto; difficile se non impossibile recarsi in mezzo pubblico da Ortigia alla zona archeologica e viceversa, ma anche da Siracusa a Noto, e da Siracusa a Palazzolo, dove pure ci sono gioielli architettonici dichiarati Patrimonio dell’Unesco, quali sono le basiliche di San Paolo e San Sebastiano. Difficile se non impossibile, ad esempio, recarsi in mezzo pubblico da Siracusa a Pantalica, i due luoghi patrimonio dell’Unesco della provincia”.
Ora è chiaro che, per prima cosa, al turista bisogna rendere agevole arrivare a Siracusa e poi partirne a fine soggiorno. Il che oggi non avviene. E bisogna pure rendergli agevole muoversi tra i vari siti d’interesse. Oggi invece il turista da Ortigia alla zona archeologica deve andarci a piedi o in taxi. E la tariffa taxi non è quattro soldi. E arrivando in aeroporto il turista deve avere qualcuno che lo vada a prendere o spendere più di quanto ha speso per il volo per prendersi un taxi da Fontanarossa a Siracusa. Lo stesso problema si pone per ripartire. Vi pare questo un buon incentivo per il turismo?
E’ un problema anche arrivare e ripartire in treno. Non ci sono più i collegamenti diretti con il Nord. E tutto si accentra ormai su Catania. Perfino il collegamento con Palermo. Che nessuno ha nemmeno provato a far prolungare da Catania a Siracusa. Una vergogna. Per la mobilità urbana stiamo a zero o quasi. A zero o quasi è infatti ridotto il servizio di trasporto pubblico urbano.
Il sindaco Italia ha firmato il Patto di responsabilità? Bene. Ma cominci intanto a fare la sua parte garantendo i servizi indispensabili al cittadino e al turista. Cominci a osservare le proprie responsabilità da subito.
Su facebook apprendiamo il post dell’avv. Vittorio Pianese: «Un paio di giorni fa abbiamo commentato l’informazione sulla decrescita del Turismo a Siracusa, ora la smentita. Mi sovviene come Coordinatore del Patto di Responsabilità Sociale al quale hanno aderito 66 sigle che il mantra del Patto è “i fatti separati dalle opinioni”. Ora per prendere decisioni occorre che siano i fatti, i numeri e le verifiche a suggerire le decisioni da prendere.
Nel protocollo firmato con il Comune abbiamo messo in evidenza che oltre alla cabina di regia occorre un osservatorio sui dati. E i dati devono essere di qualità. Alla ripresa dopo Ferragosto dovremo decidere Patto e Comune se affidare ad uno o più ricercatori una analisi dettagliata sui dati disponibili e risposte qualificate su elementi quali: 1) Abbiamo riscontrato incrementi nel prelievo della tassa di soggiorno? 2) Sulla base delle comunicazioni alla questura possiamo avere una evidenza della provenienza degli stranieri? 3) Che effetto hanno avuto le mostre su scultura contemporanea e Archimede? I tempi del soggiorno si stanno allungando? Cosa ci insegnano le interviste da parte degli studenti ai turisti organizzate dal Comune? Mettiamoci insieme a lavorare per tirare fuori dati utili ad una strategia concordata».
«Fin quando si dibatte su notizie senza che vengono citate le fonti che sanciscono la verità, sono tutte chiacchiere da Bar» esordisce così il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona. «Il Patto di Responsabilità Sociale ha proprio questa finalità, metterci tutti insieme per fotografare la realtà, unica e scientificamente provata e poi, solo allora, fare analisi e porre rimedi laddove ce ne sono le necessità. Ricordo vivamente il Libro bianco sul Turismo di cui il Comune e Soprintendenza ed altri 64 soggetti fanno parte».
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