
Sono coinvolti due siracusani, detenuti nella casa circondariale di Gazzi: Carlo Bianca e Giorgio Di Gregorio, nella maxi operazione dello scorso venerdì nell’inchiesta della Distrettuale antimafia. Un “traffico” anche di telefonini e schede Sim dove sono stati individuati responsabili 25 detenuti e 9 agenti penitenziari.
Nella banda dei criminali, una messinese e l’altra catanese, commerciavano droga, telefonini e Sim card con la complicità di alcuni agenti penitenziari, i quali o facevano spesso finta di non vedere oppure partecipavano attivamente introducendo i pacchi ‘segreti‘ per guadagnarci qualcosa.
Si tratta di Angelo Arrigo, Giovanni Aspri, Carmelo Bianca (di Siracusa), Filippo Cannavò, Santo Chiara, Giovanni Cortese, Giovanni Costa, Eros Di Blasi, Orazio Giovanni Di Grazia (di Catania), Giorgio Di Gregorio (di Siracusa), Alessio Papale, Lucio Pappalardo (di Acireale), Antonio Paratore, Francesco Russo, Angelo Sapiente (di Catania), Vincenzo Tripodi, Ivan Zappalà (di Catania), Nebi Memeti (di Mazara del Vallo), Emanuele Bonanzinga e Francesco Ferrante.
Un secondo decreto di perquisizione riguarda altri 13 indagati, quattro detenuti – alcuni ancora ristretti e altri in libertà – e 9 appartenenti alla Polizia penitenziaria. Nell’inchiesta della Distrettuale antimafia le accuse: a tutti, viene contestata l’associazione a delinquere finalizzata all’introduzione degli stupefacenti all’interno della struttura, dall’agosto del 2023 fino ad oggi.
Nel corso dell’inchiesta è emerso che all’interno della casa circondariale c’era un’organizzazione precisa dedita al traffico di telefonini e sim card, ne “giravano” addirittura una ventina e c’era anche un calendario rigoroso di giorni e orari per effettuare le chiamate all’esterno, grazie agli ‘agenti infedeli’. E non tutte erano telefonate ai parenti o agli amici. E’ emerso in alcune intercettazioni accordi per far entrare la droga in carcere.
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