Si conclude sabato 27 la Mostra che ha tenuto banco prima a Roma e adesso a Siracusa.
«Sei storie in arte» è il titolo della esposizione ospitata dalla Galleria «Quadrifoglio» di via dei Santi Coronati.
Gli artisti sono Franca Bernardi, Francesco Calia, Paolo Gobbi, Sesto Mammana, Rita Mele, Luciano Puzzo.
A Roma, dal 10 al 26 maggio, le opere sono state esposte alla Galleria «Segni Mutanti Arte Contemporanea» di via Velletri, per approdare poi a Siracusa al «Quadrifoglio» dove si esaurisce l›evento.
Perché di un evento si tratta, nel senso più nobile e lontano da ogni conformismo. Un evento non solo per la formalità dell›asse nazionale Roma-Siracusana ma anche e soprattutto per la qualità intrinseca delle opere esposte.
In sede di presentazione se ne è occupata Monica Ferrarini con una esauriente critica nel catalogo, delineando le «Trasparenze» di Bernardi, l›itinerario «Dal 4 al 10 marzo 2018» di Calia, il ‹›Sisma» di Gobbi, le «Metamorfosi” di Mammana, «E io cammino” di Mele, concludendo con le “Mura afone” di Puzzo.
Molto approfondite le analisi critiche di Ferrarini per ogni singolo artista, con motivazioni di robusta lucidità esplorativa.
“Sei storie in arte” chiude dunque i battenti, ma non c’è dubbio che ha lasciato un segno nel panorama pittorico nazionale.
A Siracusa costituisce, appunto, un evento straordinario che si colloca meritoriamente in una storia artistica da consegnare ai posteri.
Se l’Arte Contemporanea ha un senso (e lo ha) nel caleidoscopio della espressività pittorica di rilievo, questa Mostra lo ha dimostrato grazie ad artisti di rilievo, ognuno dei quali persegue un proprio tragitto raccontandone i connotati umani ed artistici in una «consecutio» storica.
E allora «Sei storie in arte» va agli atti, ma rimane autorevolmente a segnalare una vitalità di lodevole consistenza.
Ma ecco quanto, tra l›altro, scrive Monica Ferrarini in catalogo: “Sei artisti, sei storie diverse, raccontate ciascuna in base ad una tematica che si sviluppa seguendo quelli che sono i propri parametri di stile, di tecnica, di ricerca, di sperimentazione e sviluppo di un preciso percorso artistico professionale. Opere da parete accompagnate da libri d›artista che vanno a creare un unicum emotivo e concettuale che coinvolge lo spettatore in un processo stimolante che abbraccia sentimento e pensiero. Ogni libro d›artista è infatti creato con lo scopo di coinvolgere attivamente il fruitore che non rimane visitatore passivo ma diviene parte attiva di un iter narrativo che vuole essere vissuto, ed è per questo che ogni libro è lasciato libero di essere letto, sfogliato, guardato, toccato, sfiorato, sentito…
La mostra diventa occasione per instaurare una connessione con il pubblico, un›occasione per aprirsi a nuove prospettive. L›osservatore si troverà di fronte a «storie» che non hanno intenzione e non sono state concepite per rimanere un qualcosa di a sé stante: esse diventano parte di un insieme, spunto di interazione, di dialogo, di scambio e di confronto, elementi distinti di un unico racconto tenuto insieme da un filo conduttore che abbraccia una tematica contemporanea, una storia ora inferiore ora sociale che è chiamata vita”.
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