Fa un certo effetto leggere oggi la risposta all’interrogazione presentata lo scorso luglio dal Partito Democratico sul punteruolo rosso, soprattutto se la si confronta con quanto affermato ieri in Consiglio comunale da un consigliere che ha ringraziato il Sindaco per aver portato in aula un emendamento da 63.400 euro di fondi comunali, fuori capitolato, destinati alla rimozione delle palme morte in città.
Fa effetto perché la verità, scritta e ribadita in quel comunicato ufficiale, è che la città ha affidato a una ditta la gestione del verde pubblico per 2 anni + 1, investendo 3 milioni e 400 mila euro, salvo poi scoprire — con incredibile leggerezza — che le potature degli alberi non erano state inserite tra le mansioni previste dal bando del 2023. Un’omissione inspiegabile, soprattutto alla luce dell’emergenza fitosanitaria poi esplosa.
Fa effetto perché, alla domanda «Cosa avete fatto fino ad oggi per contrastare la diffusione del punteruolo rosso?», gli uffici, lo scorso agosto, rispondevano di essere al lavoro e che «i fondi per l’endoterapia, le potature e gli abbattimenti trovavano copertura economica nelle somme contrattuali destinate al verde pubblico». Una risposta che oggi stride drammaticamente con la realtà dei fatti.
Sono passati nove mesi dalla prima segnalazione di attacco del punteruolo rosso, avvenuta a marzo. Nel frattempo, tutte le palme colpite sono morte, una dopo l’altra. Abbiamo speso 3 milioni di euro per una gestione che non ha impedito il disastro e oggi siamo costretti a tirar fuori altri 63.400 euro extra per abbattere un patrimonio verde che poteva essere salvato con qualche centinaio di euro di antiparassitari e un minimo di attenzione, quella vera, non quella dichiarata.
Una vicenda che mette in luce non solo carenze amministrative, ma anche una preoccupante mancanza di visione e controllo sulla tutela del verde pubblico. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un patrimonio naturale andato perduto e una città costretta a pagare due volte.
A denunciare con fermezza questa situazione è Carlo Gradenigo, presidente di L&C, che richiama l’amministrazione alle proprie responsabilità e alla necessità di un cambio di passo immediato nella gestione del verde cittadino.
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