Due giovani siracusani, entrambi diciassettenni all’epoca dei fatti, sono stati condannati dalla Corte d’appello dei minori di Catania per il sequestro di persona a scopo di estorsione avvenuto il 20 giugno dello scorso anno. Il collegio ha infatti confermato integralmente la sentenza emessa dal Gup del Tribunale etneo, che prevedeva per i due imputati una pena di 7 anni e 8 mesi di reclusione, riconoscendo la gravità del reato e la piena responsabilità dei ragazzi nella pianificazione e nell’esecuzione del sequestro.
Nel procedimento d’appello, invece, è stata completamente ribaltata la posizione del terzo imputato, anche lui diciassettenne. C. A., che in primo grado era stato condannato alla stessa pena degli altri due coetanei, è stato assolto con formula piena. La decisione arriva dopo un’approfondita attività difensiva condotta dall’avvocato Giorgio D’Angelo, che ha messo in luce una serie di elementi ritenuti decisivi dai giudici per scagionare il giovane.
In particolare, è emerso che l’automobile con cui i sequestratori si erano recati a Scicli per prelevare un cittadino straniero — ritenuto responsabile del mancato pagamento di una partita di quattro chili di hashish — non era stata noleggiata a nome di C. A. A smentire l’attribuzione del mezzo al ragazzo è stata una perizia calligrafica che ha escluso in modo categorico che la firma apposta sul contratto di noleggio fosse la sua. La difesa ha inoltre evidenziato incongruenze nel riconoscimento fotografico e sottolineato come l’imputato non partecipasse alla chat in cui gli altri soggetti coinvolti avevano pianificato le varie fasi dell’azione criminosa.
Mentre si chiude il capitolo giudiziario per i tre minorenni, la vicenda prosegue sul fronte dei maggiorenni imputati: davanti alla Corte d’assise è infatti in corso il processo nei confronti di quattro adulti, anch’essi accusati di sequestro di persona in concorso. Le due procedure, pur parallele, delineano un quadro complesso di relazioni e responsabilità che la magistratura sta continuando a ricostruire.
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