Sono giorni questi, decisivi e importanti per la sanità pubblica: medici, infermieri, associazioni di cittadini, dirigenti sanitari, si mobilitano in difesa del sistema sanitario nazionale. Il tema sempre lo stesso, il perenne conflitto di chi non può permettersi di curarsi privatamente e non avrà alcuna possibilità di cura.
Lunghissime liste d’attesa per visite specialistiche, servizi fatiscenti, riduzione del personale, riduzione dei posti letto. Si pensava che i fondi stanziati dal PNRR avrebbero risollevato le sorti soprattutto della sanità territoriale, ma così non è stato. Il Comitato di Siracusa per la Legge 194 e Consultori familiari aderisce alla mobilitazione nazionale torna a riunirsi per programmare interventi di sensibilizzazione.
Per i temi che ci riguardano, le donne segnalano e lamentano lunghe liste d’attesa, superiori ai tre mesi, anche per una ecografia gestazionale. La riduzione dei consultori a Siracusa, quello di Viale Tunisi mai riaperto, quello presso l’Ospedale Rizza, misteriosamente scomparso e tutta la realtà variegata dei consultori in provincia caratterizzati, spesso, da strutture inefficienti, carenza di personale (numero dei ginecologi dimezzato), strumentazione obsoleta, conferma quanto fino ad oggi abbiamo dichiarato:
– risposte evasive ed inadeguate da parte dell’Asp provinciale, lamentele per carenze di personale, locali e attrezzature. La promessa della riattivazione di almeno un consultorio a Siracusa mai attuata, pur in presenza della disponibilità di locali comunali, e solo per aperture bisettimanali, prassi oramai consolidata anche in provincia, che sta producendo un cambiamento strutturale nella gestione del servizio.
– venire meno della funzione programmatoria e di controllo da parte della Conferenza dei Sindaci
Il Comitato, nel silenzio di tanti, è stato l’unico a chiedere nell’iniziativa dello scorso 20 maggio, la presentazione di interrogazioni sul tema dell’attuazione delle Leggi 475 e 194; appello a cui hanno risposto e hanno dato sostegno deputati regionali e nazionali, finora, del centro sinistra. Il Comitato chiederà, inoltre, un’audizione alla Commissione Regionale Sanità per meglio comprendere come attualmente le somme destinate ai Consultori, esistenti e non, vengano spese.
La chiusura dei servizi specifici per le donne e per tutta la famiglia, quali i consultori, sta producendo dei danni enormi nei singoli e in tutta la comunità territoriale. In assenza di risposte da parte dell’Asp, il Comitato, tra i vari interventi, non esclude la presentazione di un esposto alla Procura per interruzione di pubblico servizio.
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