Siracusa. Salvata la Pillirina, TAR blocca lavori che minacciavano la costa: annullato permesso edilizio ad Elemata, sentenza storica

di Redazione

La Giustizia ferma il cemento alla Pillirina, riconosciute le violazioni ambientali a due passi dal mare: annullata l'autorizzazione incurante del Comune, adesso lottare per istituire una Riserva Naturale

Il Tribunale Amministrativo Regionale di Catania ha dato ragione a Legambiente Sicilia, annullando il permesso edilizio concesso dal Comune di Siracusa per un intervento di recupero architettonico dei ruderi militari di Punta della Mola, destinati a diventare abitazioni private. Una vittoria per l’ambiente e per la tutela di una delle aree naturali più preziose della costa siracusana.

Il progetto, presentato dalla società Elemata Maddalena S.r.l., prevedeva il “restauro e consolidamento” delle antiche strutture militari della batteria “Emanuele Russo”, a pochi passi dal mare, con l’obiettivo di trasformarle in residenze. Un’iniziativa che, secondo Legambiente e il Consorzio Plemmirio, intervenuto a sostegno del ricorso, avrebbe avuto un impatto devastante su un’area inserita nella Zona di Conservazione Speciale “Capo Murro di Porco, Penisola della Maddalena e Grotta Pellegrino” e limitrofa all’Area Marina Protetta del Plemmirio.

Tra le contestazioni sollevate, spiccano la presunta violazione delle norme paesaggistiche e ambientali, la natura non residenziale degli edifici oggetto del recupero, e soprattutto l’assenza di una Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) regolarmente effettuata. Quest’ultimo punto si è rivelato decisivo.

Il TAR ha infatti sottolineato che, nonostante la presentazione di uno studio di incidenza da parte della società proponente e la comunicazione al Dipartimento regionale competente, il Comune di Siracusa ha omesso qualsiasi valutazione formale e motivata del progetto, procedendo al rilascio del permesso edilizio senza le necessarie garanzie. Una condotta irregolare, che ha portato i giudici ad annullare l’autorizzazione e ad ordinare la riapertura dell’intero iter autorizzativo, condizionandone l’esito a una VINCA esplicita, documentata e motivata.

Legambiente ha già annunciato la propria volontà di prendere parte attiva a una futura riapertura del procedimento, invitando altre realtà ambientaliste e cittadini a fare lo stesso, per impedire ulteriori tentativi di trasformare questa porzione incontaminata di costa in un’area edificabile.

L’associazione ambientalista torna a chiedere con forza l’istituzione definitiva della Riserva Naturale Orientata “Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena”, un processo iniziato nel 2011 ma mai concluso. Solo il riconoscimento formale della riserva, accompagnato da un vincolo di inedificabilità assoluta, potrà assicurare la conservazione a lungo termine di quest’area di straordinaria valenza paesaggistica e naturalistica.

A rafforzare questa posizione, anche una recente sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA), che ha respinto il ricorso della stessa società contro il Piano Paesaggistico della zona, ribadendo l’impossibilità di edificare, anche attraverso progetti di “rifunzionalizzazione”, in aree sottoposte a specifiche tutele.

La “Pillirina”, con il suo valore ambientale e storico, continua così a essere un simbolo di resistenza contro la cementificazione selvaggia e una speranza concreta per un futuro sostenibile nel territorio siracusano.

10 Luglio 2025 | 06:40
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