
Si accende nuovamente il dibattito attorno all’impianto di depurazione IAS, al centro di una lunga controversia. Una situazione che continua a suscitare polemiche e preoccupazioni, soprattutto tra le fila dell’opposizione.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico – composto da Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco – ha depositato una richiesta di integrazione all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale aperto, chiedendo maggiore chiarezza e una discussione allargata a tutte le forze sociali, politiche e istituzionali del territorio.
Una mossa che intende accendere i riflettori su una crisi che, secondo i consiglieri Dem, è stata in parte generata anche da scelte politiche pregresse. “Questo è il terzo atto che il nostro gruppo presenta sull’argomento – dichiarano i consiglieri – ed è volto a restituire la complessità della crisi in atto e a fotografare con precisione le responsabilità istituzionali e politiche che hanno portato lo IAS al punto critico in cui si trova”. Non mancano le accuse: secondo il PD, una parte significativa delle forze politiche attualmente in Consiglio comunale sarebbe corresponsabile della situazione odierna dell’impianto, considerato strategico per la tutela ambientale e per il futuro del territorio.
Il nodo principale riguarda la decisione dell’Amministrazione comunale di convogliare i reflui civili verso l’impianto IAS. Una scelta che, secondo i rappresentanti del Partito Democratico, presenta ancora molte zone d’ombra: “Non è stato chiarito quale sarà il percorso di convogliamento – si legge nella nota – né se si intende mantenere attivo anche il depuratore di Contrada Canalicchio. Inoltre, non è chiaro chi dovrà garantire la sostenibilità economica e gestionale della trasformazione dell’impianto”.
Per questo, il gruppo PD chiede che della vicenda venga interessato direttamente il Prefetto. Inoltre, propone un Consiglio comunale davvero aperto e partecipato, coinvolgendo non solo la politica, ma anche il tessuto sociale e produttivo del territorio: sindacati confederali e di categoria, la deputazione regionale e nazionale, le associazioni ambientaliste, ARPA, CIPA, i Sindaci dei comuni limitrofi – Floridia, Solarino e Priolo – oltre al Presidente del Libero Consorzio e ai rappresentanti delle imprese operanti nella zona industriale.
Una richiesta che punta a garantire trasparenza, condivisione e piena assunzione di responsabilità, in un momento delicato per l’intera comunità siracusana.
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