Siracusa. Qualità della vita nell’ospedale del futuro

di Giuseppe Bianca

«Dopo gli impegni assunti in varie sedi, è il momento di vedere aggiunte concretamente e al più presto, dallo Stato o dalla Regione o da entrambe»

Si discute nei salotti della città se sia più piacevole dare o ricevere. Gli uni tengono per il dare, gli altri affermano che se un’amicizia è perfetta, la gioia di ricevere è, forse, altrettanto delicata e più viva.

Un uomo veramente arguto, richiesto della sua opinione, dice: «Trovo inutile chiedere quale dei due piaceri sia più intenso; ma per me, preferisco dare. Mi pare al meno che quella di dare sia una gioia più duratura, e ho sempre notato che, fra le due, è quella di cui ci si ricorda più a lungo».
Ma qualcuno dalle retrovie si domandò: chi mai accetta un dono senza pensare che il donatore pretende ricompensa?

L’amico che gli sta accanto ribatte: soltanto quello che tu hai dato, sia pure semplicemente nel ricevere, si stacca dal nulla che un giorno sarà la tua vita.
Ma quale vita sarà mai senza un nuovo ospedale attrezzato tecnologicamente con medici di alto profilo, che valore avrà la vita del siracusano nel futuro?

Quali sono gli obiettivi da realizzare per garantire un’elevata qualità di cura? In un’epoca di costante progresso nel campo della biomedica, della biotecnologia e di nuove scoperte di ingegneria genetica, è necessario riflettere su che posto occupa la vita e, più in particolare, la bioetica. Approfondiamo insieme in cosa consiste l’ospedale di Siracusa del futuro.

Da un punto di vista tecnico, l’ospedale di Siracusa del futuro dovrà fondarsi su un nuovo “modello” che possa affrontare le sfide del terzo millennio come i cambiamenti epidemiologici, demografici e sociali, le aspettative crescenti dei cittadini, i progressi della medicina, le innovazioni tecnologiche, oltre che la necessità di mettere al centro il paziente.

La missione dell’ospedale del futuro sarà quella di assicurare, in ogni circostanza, la cura più appropriata per ogni paziente, senza discriminazioni di genere, etnia, nazionalità, religione e condizione sociale.

È fondamentale che il paziente sia messo al centro delle cure e che siano valorizzati gli aspetti relazionali e comunicazionali delle cure mediche e del rapporto tra i medici e i malati, un obiettivo che gli ospedali stanno cominciando a realizzare grazie all’impiego della medicina narrativa.

«Sono passati esattamente due mesi dal 6 novembre, quando è terminato il mandato del prefetto Giusi Scaduto come Commissario straordinario per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa e non si ha ancora alcuna notizia sul nome del nuovo commissario o sulla conferma del precedente.

«Continuiamo a nutrire la fondata speranza che finalmente sia il 2024 quello buono per l’avvio dei lavori del nuovo ospedale. Quando, nella primavera del 2020, venne approvato il decreto legge relativo alla progettazione e alla realizzazione del nuovo complesso ospedaliero, si stabiliva che doveva essere completato entro due anni. Si pensava infatti di applicare lo stesso metodo adottato per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova».
«Per ottenere questo ambizioso risultato veniva prevista la nomina di un Commissario straordinario, che poteva in pratica operare in deroga ad ogni altra disposizione di legge diversa da quella penale, per realizzare un DEA di II livello, con una dotazione di posti letto fino ad un massimo di 420 e un investimento stimato fino a 200 milioni di euro. Con successive norme è stato stabilito che il nuovo ospedale di Siracusa deve essere completato entro il 31 dicembre 2024 e anche la scadenza dell’incarico del Commissario straordinario è stata fissata alla stessa data.

«Proprio in questi giorni, in cui si celebra il 45esimo anniversario dell’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, in attuazione dell’art. 32 della Costituzione con cui si verificò un radicale cambio di rotta nella tutela della salute delle persone, con l’affermazione di un modello di sanità pubblica ispirato da princìpi di equità e universalismo, noi siamo sostenitori della sanità pubblica e siamo preoccupati per la situazione attuale. Nelle prossime settimane organizzeremo un convegno con il Distretto 108YB Lions Club International proprio sul nuovo ospedale.

«Dopo gli impegni assunti in varie sedi, è il momento di vedere aggiunte concretamente e al più presto, dallo Stato o dalla Regione o da entrambe, altre decine di milioni di euro ai 200 già disponibili, per arrivare almeno a 347 milioni di euro. La Commissione regionale lavori pubblici non darà infatti il via libera ad uno stralcio che non sia davvero funzionale, cioè tale da assicurarne funzionalità, fruibilità e fattibilità, indipendentemente dalle opere complementari, che potranno essere aggiunte in seguito».

«Solo dopo che la Commissione avrà approvato il progetto definitivo si potrà procedere all’iter degli espropri (nonostante le missine inviate dall’ex commissario ai proprietari dei terreni insistenti) e del progetto esecutivo. Sono questi i passi indispensabili per poter arrivare a bandire la gara, con tempi presumibili di almeno altri tre-quattro anni per la conclusione di un primo stralcio. Queste le dichiarazioni di Salvo Sorbello, presidente dell’Osservatorio Civico Siracusa.

L’ospedale di Siracusa del futuro dovrà, quindi, fondarsi su una modalità nel fare assistenza che sia in linea con il progresso medico e scientifico, ma che rispetti anche la dimensione spirituale e il senso autentico della vita. Da un punto di vista assistenziale, bisognerà concentrarsi sulla cura integrale della vita, sull’umanizzazione dell’assistenza e sull’evangelizzazione delle cure:

• la cura integrale mira a realizzare il bene complessivo della persona, sia della sua sanitas, quanto della sua salus. La cura integrale si rivolge a tutte le dimensioni della persona umana: fisica, psichica, sociale e spirituale;

• l’umanizzazione delle cure e dell’assistenza significa far sì che tutti gli operatori sanitari lavorino per il malato e con il malato, impiegando i migliori mezzi tecnici a servizio della persona assistita;

• cristianizzare il mondo della salute significa accompagnare i malati e i bisognosi, trasmettendo con la nostra parola e con le nostre cure il Vangelo di Gesù.

Per quanto riguarda la dimensione tecnico-scientifica, l’ospedale di Siracusa del futuro dovrà puntare su aspetti come l’innovazione e il rinnovamento tecnologico diagnostico, terapeutico e informatico, la ricerca e la formazione, intesa come aggiornamento professionale e culturale degli operatori sanitari.

La formazione, in particolare, riguarda l’aggiornamento socio-sanitario in generale ed è rivolta tanto agli operatori medici e sociali appartenenti all’Ordine quanto quelli non legati ad esso.
La costante formazione permetterà di educare alla cultura dell’ospitalità, alle nuove competenze e ai i nuovi meccanismi operativi e di cura, per promuovere la difesa della vita e la salute della società in generale.

di Giuseppe Bianca 15 Gennaio 2024 | 09:24
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