Lo sviluppo portuale del territorio di Siracusa che comprende il porto grande, il porto piccolo e la baia di Santa Panagia dove esercita un ruolo industriale preminente, sono oggetto di discussione per evidenziare la misurazione del valore nelle strategie di sviluppo portuale sostenibili.
Oggi gli obiettivi e le collaborazioni inter-organizzative, sono considerate fonti di creazione del valore che, sulla base delle strategie perseguite dai soggetti che compongono la partnership, possono assumere una diversa natura, economica, sociale ed ambientale.
Il recente dibattito che si è aperto su vari fronti politici sull’opportunità di adesione di Siracusa all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale pone l’esigenza di sulla centralità delle collaborazioni inter-organizzative nelle strategie di sviluppo portuali sostenibile, evidenzia una serie di casi emblematici di successo, rappresentati da singole imprese, da reti collaborative o da Autorità Portuali attive sul territorio, nelle vesti di community manager o innovation leader. L’obiettivo del progetto politico sul territorio è quello di definire un sistema di misurazione quali-quantitativo del valore che si genera per effetto delle collaborazioni inter-organizzative in ambito portuale. Si analizzano, a tal fine, i rapporti collaborativi che si generano nelle supply chain e nei network in cui gravita il porto e si misureranno i processi di creazione del valore in termini economici, sociali ed ambientali.
Il centro destra e sinistra invocano un tavolo di lavoro con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale per intraprendere un percorso innovativo di sviluppo con il territorio.
- La svolta è avvenuta a seguito dell’incidente di Msc che ha avviato il dibattito sul futuro del Porto Grande chiedendo un incontro al Ministero. L’episodio ha riportato al centro della discussione politica anche l’annessione del porto cittadino alla Autorità del Sistema Portuale.
- Non si è fatta attendere la risposta dell’on Cannata (FdI): «Non possiamo trascurare il potenziale turistico del porto di Siracusa: dal recente colloquio con il Ministro per le Politiche del mare è emersa la volontà di inserire lo scalo aretuseo in un più ampio progetto infrastrutturale della Sicilia Orientale. Il motore di traino per un maggiore sviluppo turistico della provincia, a patto che si definisca una prospettiva di crescita e dunque di investimenti e opportunità, da intercettare attingendo ai fondi del Pnrr e ai fondi di coesione. So che ci sono perplessità dell’amministrazione comunale ma possiamo discuterne. Cannata fa riferimento anche al recente colloquio tra il ministro per le Politiche del mare Nello Musumeci e il presidente dell’Autorità di sistema portuale Francesco Di Sarcina, colloquio dal quale è emersa la volontà di inserire lo scalo di Siracusa in un più ampio progetto di potenziamento delle infrastrutture portuali della Sicilia orientale».
- Anche la sinistra alza il tiro, Nicita e Spada del PD: «Ricordiamo che Santa Panagia eroga alle casse erariali circa 11 milioni di euro l’anno, metà dei quali vanno alla Regione Siciliana e metà allo Stato, perdendosi del tutto da Siracusa. Queste risorse, come abbiamo più volte ripetuto, potrebbero essere spese sul territorio, superando i limiti attuali e fornendo a Siracusa risposte adeguate ai problemi infrastrutturali e organizzativi». I due rappresentanti del Partito Democratico aggiungono: «Ci auguriamo che nel Milleproroghe alla Camera il Governo Nazionale inserisca la proposta che Siracusa possa rientrare nell’Autorità portuale e che il Governo Regionale esprima un parere positivo».
- «Che il porto di Siracusa sia ancora oggi fuori dal perimetro di competenza dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia Orientale è un anacronismo intollerabile. Una bizzarria decisionale che sin qui è costata in termini di occasioni ed investimenti di sviluppo perduti, con una crescita avvenuta slegata, non organica e incapace in questo quadro di affrontare e tenere la prova del confronto internazionale”. Lo sostengono il parlamentare Filippo Scerra e il deputato regionale Carlo Gilistro che ricordano e riprendono la battaglia condotta sin dal 2020 dal Movimento 5 Stelle e culminata in un emendamento dell’ottobre 2021».
- Apre l’aspetto peculiare il gruppo consiliare ‘Insieme’: Scimonelli, Rabbito, Vaccaro, che ha chiesto ufficialmente la convocazione di un ‘Consiglio comunale aperto’ per discutere l’importante questione dell’adesione di Siracusa all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale. «Il Porto di Siracusa riveste un ruolo cruciale nell’assetto turistico e commerciale non solo della città, ma dell’intero bacino del Mediterraneo. La sua posizione strategica lo rende un punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo economico e per la promozione del turismo nella regione. «L’adesione all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale rappresenterebbe un passo significativo verso una gestione integrata e ottimale delle risorse portuali, consentendo una maggiore sinergia tra le diverse realtà portuali della regione e una migliore valorizzazione delle potenzialità del nostro porto. «Abbiamo chiesto di estendere l’invito al presiente Di Sarcina, alla deputazione regionale, nazionale e a tutti gli attori coinvolti nella portualità siracusana».
Sistemi portuali, trasporto marittimo e interno
Negli Studi e Trasporti della Camera dei Deputati: «Il settore marittimo e portuale è oggetto di numerosi interventi nel corso della Legislatura. I principali riguardano il recepimento delle direttive europee in materia di sicurezza della navigazione, la modifica delle norme sulla nautica da diporto e su alcune tipologie di patenti nautiche, il sostegno al settore marittimo in relazione all’emergenza Covid-19, le ulteriori misure di semplificazione per le Zone Economiche Speciali e per le Zone Logistiche Semplificate, nonché il completamento delle Autorità di Sistema Portuale. Numerosi interventi sono stati inoltre diretti a semplificare le procedure per la pianificazione degli interventi e degli investimenti nelle aree portuali. Si è inoltre intervenuti con la proroga della convenzione per la continuità territoriale marittima con le isole maggiori e minori».
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