Avete mai provato a riflettere e trovare una sintesi all’aggettivo e sostantivo maschile e femminile «antagonista?».
La nostra città né fomenta parecchi di «antagonisti» che è un genere di persona con cui è molto difficile trattare e trovare un accordo, perlopiù sono neofiti, ignoranti che disconoscono la materia che trattano. Il comportamento che l’antagonista manifesta più frequentemente è: ignorare l’interlocutore e dimostrare ostilità nei suoi confronti, mostrarsi scontroso, esprimere commenti sarcastici e di cattivo gusto, mettere zizzania e alimentare dissidi. Quando si è politici con questo atteggiamento si cercano catturare le persone deboli e neofite come lui. Queste persone antagoniste si atteggiano così perché pienamente convinte che sia l’unico modo per ottenere qualcosa, dei vantaggi politici di proselitismo di un certo tipo (dalla serie «dimmi con chi vai e ti dirò chi sei»). Il comportamento dell’antagonista nei confronti della società provocherà una reazione altrettanto aggressiva. L’antagonista ‘furbetto del quartierino, il furbetto ambientalista’ finirà per crearsi un clima generale di alta tensione, che farà di ogni contesto sociale un ambiente ostile, ma a lui favorevole.
Come scrive nel sito «il Circolaccio»: «Molti paladini dell’antimafia hanno ottenuto vantaggi personali enormi. Non sparano, non usano lame ma possono distruggerti la vita con l’appoggio dei loro amici all’interno delle istituzioni: Non hanno nessun rispetto per chi fa lotta alla mafia fuori i loro contesti».
E’ chiaro che non è riferito a niente e nessuno, ma ci meravigliamo come si riesce spudoratamente a sconfessare le istituzioni deputate a lottare il fenomeno inquinamento in Sicilia. L’antagonista ha una capacità di intervento come il felino della giungla che con furbizia riesce a catturare la preda, e invece lui riesce a catturare l’attenzione: essere controcorrente per il semplice fatto di esserlo. Quindi di non essere credibile.
L’assessore alla cultura e turismo avvocato Granata, già vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, capogruppo del PdL in Commissione Cultura alla Regione, amico di Gianfranco Fini, Italo Bocchino e Carmelo Briguglio, Raffaele Lombardo, vicecoordinatore nazionale di Futuro e Libertà per l’Italia non viene rieletto al Parlamento. E’ uno dei fondatori del movimento politico ecologista ‘Green Italia’ che lui si inventa, e si autoproclama coordinatore nazionale. Nell’aprile 2014 viene ufficialmente candidato, alle elezioni europee del 2014 come capolista di Green Italia – Verdi Europei nella Circoscrizione Italia insulare. Dopo varie sconfitte elettorali, Granata inventa nel 2018 la sua candidatura a sindaco. Lui uomo di destra fa proseliti di uomini di destra e così sette tra ex consiglieri e assessori comunali, esponenti storici della destra siracusana, aderiscono alla sua candidatura. Sono: Paolo Romano, Alessandro Spadaro, Sandro Speranza, Camillo Biondo, Pippo Veneziano, Marco Spadaro e Ermanno Annino.
Granata esce come al solito sconfitto e non prende nemmeno un consigliere comunale. Doppia sconfitta. Ma è bravo e si riesce a riciclare e in poche settimane, voilà, si allea (cancellando il suo destino) con l’associazione ‘Italgarozzo’, cioè passa spudoratamente con il centrosinistra. Oggi, Almirante lo rinnegherebbe con esecuzione davanti ad un plotone armato fino ai denti per evitare di sbagliare.
Perché questa storia dell’uomo Granata che i siracusani hanno dimenticato ma che noi rispettiamo?
Perché quest’uomo dall’alto del suo ruolo (e presunzione) e della sua (presunta) competenza contesta e corregge la Regione, l’Arpa e financo il CNR… ed anche il suo Sindaco che, presente al tavolo prefettizio, plaude all’iniziativa e l’assessore competente all’Ambiente che invece… tace per non andare contro il «compagno» di cordata. Ma che razza di politici e presunti tecnici abbiamo al Vermexio. Gente votata dai Siracusani e non da Catanesi che questa volta colpa non né hanno.
Vedete i Siracusani hanno sempre la capacità di suicidarsi senza l’aiuto di nessuno, per carità divina.
Quanti Tavoli tematici sull’Ambiente e sulla qualità dell’aria, presieduti negli ultimi anni dai prefetti a seguito delle emissioni maleodoranti che hanno interessato le popolazioni residenti nei comuni dell’area del polo petrolchimico. L’interconnessione tra le centraline di rilevazione della qualità dell’aria sta consentendo un efficace scambio di dati in tempo reale, tale da permettere la rapida individuazione delle sostanze odorigene immesse in atmosfera nei recenti eventi anomali.
Lo scorso 30 agosto è stato presentato in Prefettura un servizio inedito per i cittadini a livello nazionale, un importante strumento per la conoscenza della reale situazione delle emissioni odorigene nella zona industriale della provincia di Siracusa: una «App» denominata «Nose».
Questo strumento appositamente creato dal CNR e dall’ARPA Sicilia per i principali sistemi operativi di smartphone e tablet con il quale i cittadini potranno segnalare in maniera efficace e puntuale gli odori e i miasmi che fino a oggi venivano comunicati con i mezzi più vari e non coordinati fra loro (telefonate, lettere o mail ai comuni, al Comando provinciale VVF, alla Prefettura, ecc); ne conseguirà la possibilità di ottenere in tempo reale statistiche, percentuali e aree di rilevazione delle emissioni.
Ma ironia della sorte ecco che esce fuori l’antagonista Granata, il «don chisciotte» (che non è la pizzeria di Alberto), e invece è il guastatore di turno che sconfessa tutto e tutti. Ma troverebbe spazio nei mezzi di comunicazione vicini all’amministrazione attiva.
Abbiamo una risorsa nel nostro territorio di grande competenza in tutti i campi ma che non apprezziamo… del resto lui, Fabio Granata è Oltre (…).
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