
È stata restituita ai familiari la salma di Giuseppe Pellizzeri, il tenente di vascello della Guardia Costiera ucciso con due colpi di pistola lo scorso 10 giugno in via Elorina. La decisione è arrivata dopo l’autorizzazione della Procura di Siracusa e l’autopsia effettuata dal medico legale.
Le esequie si terranno lunedì prossimo alle ore 15.30 presso il Santuario della Madonnina delle Lacrime. Al rito funebre prenderanno parte la moglie e il figlioletto della vittima, insieme a parenti, amici e numerosi conoscenti del 37enne ingegnere navale, molto noto e stimato in città. È prevista una grande affluenza, anche da parte di rappresentanti della Marina Militare, il cui vertice sarà presente per rendere omaggio al collega scomparso.
La morte di Pellizzeri ha profondamente scosso non solo l’ambiente militare, ma l’intera comunità siracusana, che lo ricordava come un uomo di grande professionalità, passione e umanità.
L’assassino trasferito per sicurezza
Nel frattempo, Francesco Mirabella, il 30enne siracusano accusato dell’omicidio, è stato trasferito in un altro istituto penitenziario. La misura è stata adottata per motivi di sicurezza: esiste il timore concreto che l’indagato, attualmente assistito dall’avvocato Antonio Meduri, potesse subire atti di ritorsione all’interno della casa circondariale di Siracusa.
Una lite degenerata in tragedia
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il delitto sarebbe maturato al culmine di una lite legata a questioni economiche, in particolare a un affitto per un magazzino.
A sparare è stato Francesco Mirabella, che si è costituito la sera stessa del delitto confessando di aver colpito a morte Pellizzeri con due proiettili, uno alla spalla e uno fatale al petto. Dopo il gesto, l’arma è stata gettata in mare per poi essere ritrovata dagli inquirenti sotto indicazione del reo confesso.
A carico del giovane, già pregiudicato per reati in materia di sostanze stupefacenti, pesa ora l’accusa di omicidio volontario aggravato. Gli investigatori hanno sottolineato come Mirabella si sia recato all’incontro armato, consapevole delle potenziali conseguenze. Un incontro, si apprende, organizzato dal padre dell’indagato per tentare di chiarire i dissidi economici, ma finito tragicamente nel sangue.
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