Oggi ricorre l’anniversario della più grande catastrofe sismica che colpì l’Italia del secolo scorso.
Il 28 Dicembre del 1908 un devastante terremoto, di magnitudo superiore a 7, colpì l’Italia meridionale, soprattutto la zona dello Stretto di Messina, provocando decine di migliaia di vittime e gravissimi danni.
Il terremoto aveva avuto il suo epicentro in mare e fu così potente da generare delle altissime onde di tsunami, anche di più di tredici metri in alcune località e che dopo soli cinque – dieci minuti raggiunsero violentemente le coste, provocando i maggiori disastri.
Si pensi che il maremoto raggiunse anche l’isola di Malta, dove circa un’ora dopo la scossa il livello del mare si abbassò per circa 1,20 metri, per poi innalzarsi di 1,50 metri sopra il livello medio, allagando il pianterreno di case e negozi situati vicino al mare e furono molte le barche da pesca ad essere trasportate sulla spiaggia.
Ovviamente lo tsunami raggiunse anche la nostra città e nelle prime ore del mattino il piazzale dove poi fu costruito il Palazzo delle Poste fu letteralmente invaso dal mare.
L’esposizione del Simulacro di Santa Lucia che viene fatta per tutta la mattina intende ricordare proprio questo evento: si decise, infatti, di portare subito sul luogo, in pellegrinaggio penitenziale, il simulacro della Santa, per invocare la protezione della Patrona sulla città.
Il mare cominciò a ritirarsi e, per ricordare l’evento, l’anno successivo venne realizzata un’edicola votiva, che si trova proprio in Riva della Posta e dove oggi la Deputazione deporrà un omaggio floreale.
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