Nuova amministrazione, nuova gestione. Il neo assessore comunale alla Cultura Fabio Granata ha deciso di rendere fruibile la storica Villa Reimann di via Necropoli Grotticelle. Per cominciare, solo in occasione di eventi straordinari; quanto prima, reperiti i fondi per metterla in sicurezza, con aperture quotidiane. In quest’ottica l’assessore ha chiesto a Natura Sicula di organizzare in villa un evento», lo afferma il presidente di Natura Sicula Fabio Morreale.
«La risposta è stata una giornata ecologica dalle molteplici azioni. Per favorire l’ingresso in villa e l’accoglienza dei visitatori, i volontari hanno ripulito il marciapiede esterno da tutte le piante spontanee che lo invadevano e che occludevano i due accessi. I lavori si sono poi spostati all’interno. Un giovane carrubo è stato potato dai succhioni che erano nati alla base. Nel giardino esotico, in alcune aiuole della torretta costruita dalla Reimann per ammirare il «verde dei giardini e degli orti, il cerchio ceruleo del porto … e l’azzurro del mare Ionio», sono state messe a dimora alcune piante dei generi Echinopsis, Kalanchoe e Haworthia, al fine di sostituire le fallanze e di arricchire la collezione di succulente che caratterizza la scala elicoidale.
Il patrimonio botanico della villa è stato rimpolpato anche all’angolo di sud est, lontano dal giardino esotico. Per questa zona sono state utilizzate piante di mirto, specie originaria e tipica della macchia mediterranea. Crescendo formeranno dei cespugli sempreverdi, profumati e fioriti per moltissimi mesi l’anno. Tutte le piante messe a dimora sono state donate dall’ex Azienda forestale di Siracusa e da Natura Sicula.
La giornata ecologica si è completata con la visita guidata dello storico giardino indissolubilmente legato alla storia della danese Christiane Reimann, estasiata dalla natura e affascinata dall’archeologia siracusana. Oltre al patrimonio naturale, la visita ha fatto scoprire quello archeologico composto da numerosi ipogei tardo antichi e/o bizantini, dal tratto terminale dell’acquedotto greco denominato “Galermi”, e dalla Latomia del Carratore, la più piccola e nascosta delle otto latomie che ci sono in ambito urbano.
In una città con pochissimo verde urbano pro-capite (la media italiana è di 31 m2, Siracusa è in coda alla classifica con meno di 9 m2) villa Reimann ha il merito di aver saputo resistere all’accerchiamento edilizio senza scrupolo, e quello di poter diventare un polmone a disposizione della collettività. Se fosse fruibile quotidianamente come la Villa Bellini a Catania, la Villa Messina a Palazzolo, e il Giardino ibleo a Ragusa, la Villa Reimann apporterebbe alla popolazione un beneficio psicologico non trascurabile per una città a breve distanza da un vasto polo petrolchimico e fagocitata dal cemento. Una valvola di sfogo, un’area con diverse funzioni ricreative e di aggregazione in cui andare a passeggiare, leggere, studiare, meditare, stare in mezzo alla natura. Per l’assessore Granata il recupero e la riapertura quotidiana della villa è diventata una sfida. Se strada facendo non perderà di vista l’obiettivo, cinque anni di mandato saranno sufficienti a raggiungerlo.
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