Si sono svolte le esequie di Glauco Mauri, il decano del teatro italiano aveva 93 anni. La camera ardente era stata allestita lunedì 30 a Roma, al Teatro Argentina, dalle 11 alle 15.
Tra i suoi autori più amati, Shakespeare, Dostoevskij, Beckett. Nel 1981 fonda con Roberto Sturno la Compagnia Glauco Mauri, divenuta poi Mauri-Sturno. Dal suo debutto da professionista, partecipa a tutte le stagioni teatrali recitando più volte in spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa, al Teatro Romano di Verona, e poi ai Festival di Spoleto, di Benevento e di Asti. Nella sua lunga carriera, appare anche in film come La Cina è vicina di Marco Bellocchio (1967), La costanza della ragione di Pasquale Festa Campanile (1964), L’ospite di Liliana Cavani (1971), Profondo rosso di Dario Argento (1975), Ecce Bombo di Nanni Moretti (1978). In tv è fra i protagonisti della stagione d’oro degli sceneggiati Rai, come I demoni di Dostoevskij e I Buddenbrook di Thomas Mann.
«Non abbiate paura, dite sempre le vostre idee, quello che avete dentro di voi»
La Fondazione Inda si unisce al cordoglio di tutto il mondo del teatro e della cultura per la morte di Glauco Mauri. Attore “sublime”, Glauco Mauri è stato protagonista al Teatro Greco di Siracusa nel 1972, nel ruolo di Edipo nell’Edipo Re di Sofocle; nello stesso anno ha ricoperto il ruolo del messaggero nella Medea di Euripide ed è poi tornato a Siracusa nel 1978 interpretando Edipo nell’Edipo a Colono di Sofocle. Nel 2022 ricevette il premio Eschilo d’Oro e proprio in quell’occasione rivolse bellissime parole ai giovani “che hanno scelto di dedicare la vita al teatro”.
L’Inda lo ricorda proprio con quel discorso che «rappresenta un’eredità da custodire per tanti ragazzi e ragazze»: «Questo premio lo voglio condividere con tutti quei giovani, ragazze e ragazzi, che hanno deciso di dedicare la vita al teatro. A questi ragazzi dico di avere fiducia, perché con questa decisione si sono assunti una grande, meravigliosa, responsabilità, quella di raccontare delle favole, delle storie, che sono dele storie della vita sperando che questo possa aiutare gli uomini a tentare di capire quella favola grande, a volte affascinante, a volte terribile, che è la vita. A questi giovani dico solo di non avere paura, di vivere la vita con grande coraggio, di non barare mai. Dite sempre le vostre idee, quello che avete dentro di voi».
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