Attiva partecipazione della città e della provincia alla grande mobilitazione generale per accendere i riflettori sull’intera economia della provincia di Siracusa. Lo sciopero è stato indetto dai segretari generali di Cgil e Cisl, Roberto Alosi e Vera Carasi, i quali ribadiscono la posizione del sindacato confederale dopo le notizie arrivate da Roma.
«Il nostro non è uno sciopero “contro”, ma una mobilitazione “per” – sottolineano ancora i due segretari. Abbiamo più volte ribadito, già dall’inizio, che la decisione di tornare in piazza è stata presa unitariamente dopo un’attenta analisi dello scenario complessivo di questo territorio.
«La vicenda Lukoil e la spada di Damocle del depuratore Ias, sono pezzi di un mosaico economico ben più articolato – aggiungono ancora Alosi e Carasi – C’è la consapevolezza piena di dover intervenire sulle politiche industriali per garantire quella transizione energetica che significherebbe futuro certo per il nostro polo industriale. Un futuro che garantirebbe ancora quell’ampia fetta di Pil provinciale che si riversa anche su tutti gli altri settori produttivi.
«Non è secondario, infatti, che alla mobilitazione abbiano aderito tutte le associazioni datoriali, la Chiesa, partiti e movimenti, la Scuola, sindaci e istituzioni – ricordano ancora i segretari generali – È il momento di costruire insieme il futuro; farlo in maniera responsabile e consapevole per evitare il default di questa provincia.
«Il corteo si è mosso stamattina alle 9 in piazza Marconi con tutti i lavoratori dell’area industriale e di tutte le altre categorie che sostenengono con forza l’iniziativa confederale. Il corteo si è snodato lungo le vie che conducono in Ortigia con arrivo alle ore 11 circa in piazza Archimede dove ci sono stati vari interventi.
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