Il Pubblico Ministero Ursino ha chiesto che venga riconosciuto colpevole di concorso in associazione a delinquere di stampo mafioso e di voto di scambio aggravato dall’articolo 7 l’ex sindaco di Augusta, Massimo Carrubba e la condanna alla pena di cinque anni di reclusione.
Il procedimento penale è quello scaturito dallo scioglimento dell’Amministrazione comunale di Augusta, per infiltrazioni mafiose. Il magistrato della Procura antimafia di Catania, che ebbe a sollecitare lo scioglimento dell’Amministrazione comune e l’incriminazione del sindaco pro tempore Massimo Carrubba, dell’ex consigliere comunale poi divenuto collaboratore di giustizia Fabrizio Blandino, dell’ex assessore ai lavori pubblici Antonio Luigi Giunta, dell’ex deputato regionale Nunzio Cappadona, nonchè di Marcello Ferro, Maurizio Carcione, Salvatore Minniti, Emanuele Gambuzza, Salvatore Alescio, Tullio Tedesco, Massimo Carrubba, Sergio Ortisi, Toni Ortisi e Carmelo Trovato, prima di inoltrarsi nella requisitoria ha chiesto di separare la posizione dell’ex deputato dell’Udc Nunzio Cappadona, a causa delle sue precarie condizioni di salute ed il Tribunale ha accolto l’istanza, avanzata anche dal difensore dell’imputato, avvocato Sebastiano D’Angelo, disponendo per lo stesso un’udienza suppletiva per la data del 24 ottobre prossimo.
La pena di cinque anni è stata sollecitata anche per l’ex assessore comunale Antonio Luigi Giunta; quattro anni di reclusione sono stati chiesti per Salvatore Alescio; tre anni e sei mesi di reclusione sono stati chiesti per Tullio Tedesco; due anni di reclusione e la multa di mille euro il magistrato della Dda di Catania li ha chiesti per l’ex consigliere comunale Carmelo Trovato. Poi, a seguire, il Pubblico Ministero Andrea Ursino ha chiesto un anno di reclusione per il siracusano Emanuele Gambuzza, in continuazione con la sentenza “Terra Bruciata”; un anno e quattro mesi di reclusione per Maurizio Carcione, in continuazione con la sentenza “Morsa”; un anno di reclusione per Sergio Ortisi, in continuazione con la sentenza “Morsa”; un anno e due mesi di reclusione per Tony Ortisi, in continuazione con la sentenza “Morsa”; un anno di reclusione per Marcello Ferro, in continuazione con la sentenza “Morsa” e, infine, due mesi di reclusione per il pentito Fabrizio Blandino, detto Gimmy, in continuazione con la sentenza “Gorgia I”, inflittagli allorquando venne condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Per il Blandino, il Pubblico Ministero ha sollecitato la concessione della speciale attenuante prevista per i collaboratori di giustizia.
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