«Come si permette di rivolgersi a me con questo tono perentorio? Deve aver sbottato così l’asssessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato, quando ha ascoltato le dichiarazioni del sindaco Italia rilasciate ad un giornale online.
A farlo infuriare è stato quel ‘ci faccia sapere subito’ privo del garbo istituzionale che da un sindaco con la erre moscia, l’incedere elegante e la giacca blu d’ordinanza ci si aspetta», afferma Salvo Baio del PD.
«Ma cos’è che il Signore del Vermexio voleva ‘sapere subito’, in diretta social, dall’assessore Scarpinato? Ecco le sue parole: “Saremmo felici di programmare – ha detto – una nuova stagione di concerti per il 2025 al Teatro greco di Siracusa. Ci faccia sapere subito se questo è possibile o no. Perché se tardiamo succede, come è successo l’anno scorso, che tutto vada a Catania”. Quanta premura, signor sindaco.
«All’assessore Scarpinato non è andato giù il modo sbrigativo e irrituale con cui il sindaco Italia ha richiesto l’uso del Teatro greco per gli spettacoli pop e gli ha risposto senza peli sulla lingua: “Non cogliamo provocazioni attuate a mezzo social da chi non è stato in grado, sinora, di intrattenere un dialogo costruttivo e formale con le istituzioni”. Accipicchia che sberla.
«Scarpinato ha poi precisato che “la tutela (dei beni culturali ndr) resta un punto fermo della nostra azione politica”. Su questo, caro assessore, ha tutta la nostra solidarietà, anche se non abbiamo condiviso la scelta di tenere imballato il teatro fino ai primi di ottobre per fare un gentile omaggio al G7 Agricoltura e al ministro Lollobrigida.
«Quel che stupiscono di Italia sono il disinteresse sulle condizioni di salute del Teatro greco e la disinvoltura con cui sorvola sulle indagini, condotte al più alto livello scientifico, per accertare l’eventuale necessità di fare interventi di conservazione.
«Possibile che il nostro sindaco pensi al Teatro greco come luogo di spettacoli e non come monumento simbolo da tutelare per i visitatori che vengono da ogni parte del mondo?
«La nostra lontananza dalle posizioni politiche dell’assessore Scarpinato non ci impedisce di riconoscergli la ferma presa di posizione con cui lo scorso anno decise di destinare il Teatro greco alle sole rappresentazioni classiche e l’impegno, poi mantenuto, di allestire all’interno del parco archeologico un contenitore di spettacoli alternativo al Temenite.
«Su un punto non siamo d’accordo con l’assessore Scarpinato: quelle del sindaco non sono provocazioni ma radicate convinzioni sull’effetto taumaturgico del pop al Teatro greco. Che, detto con il dovuto rispetto, è anche peggio», conclude Salvo Baio.
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