Siracusa. Le famiglie aretusee penultime in Italia per propensione al risparmio

di Redazione

Un campanello d’allarme sullo stato economico e sociale del territorio

Foto dal sito: Associazione Foro Nazionale Consumatori propensione al risparmio

Secondo un’analisi di Unioncamere e del Centro Studi Tagliacarne, che ha misurato la capacità di risparmio delle famiglie italiane nel 2023 a livello provinciale, Siracusa si classifica al 106° posto su 107, seguita soltanto da Crotone. Un dato allarmante che – come sottolinea il presidente dell’Osservatorio Civico, Salvo Sorbello – “dovrebbe far riflettere tutti coloro che hanno a cuore il futuro di Siracusa e della sua provincia”.

La propensione al risparmio delle famiglie siracusane si attesta al 4,7% del reddito disponibile, a fronte di una media nazionale dell’8,3%. “Significa – prosegue Sorbello – che le nostre famiglie riescono a mettere da parte solo una piccola parte delle proprie entrate, essendo costrette a destinare la gran parte del reddito al consumo immediato per far fronte alle spese correnti”.

Secondo l’Osservatorio, le cause di questa fragilità sono molteplici: redditi troppo bassi, precarietà lavorativa, aumento del costo della vita, scarsa fiducia nel futuro e un generale senso di insicurezza economica, che porta a spendere nell’immediato anziché pianificare nel lungo termine. “È una dinamica pericolosa – osserva ancora Sorbello – perché un basso tasso di risparmio frena gli investimenti, limitando la crescita economica complessiva”.

Oltre alla propensione, anche il volume assoluto del risparmio provinciale è tra i più bassi del Paese: Siracusa è solo 91ª, con 258 milioni di euro complessivi. Questo rende le famiglie locali più vulnerabili agli imprevisti, dipendenti da forme di aiuto esterno come prestiti, mutui o sussidi, soprattutto in caso di eventi critici come malattie o perdita del lavoro.

“Questi numeri – conclude Sorbello – sono il segno tangibile di una difficoltà strutturale, non più rinviabile. Occorre un’azione coordinata che metta al centro lavoro stabile, redditi dignitosi e politiche sociali efficaci, per ridare speranza e prospettive a una comunità che rischia di non poter più progettare il proprio futuro.”

21 Luglio 2025 | 13:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA