Le lavoratrici e i lavoratori della nota catena di fast food Mc Donald’s, di Siracusa, vivono una condizione di precarietà.
Nello specifico nel ristorante di via Columba, a seguito di numerose comunicazioni inviate alla proprietà, senza alcun riscontro, è stata avviata la procedura di raffreddamento e conciliazione. Lo afferma Giuseppe Tata, coordinatore provinciale dell’organizzazione sindacale F.I.L.A.S.
La denuncia riguarda numerose problematiche emerse presso la suddetta sede lavorativa tra le quali il reiterato mancato pagamento degli stipendi nei termini contrattuali, il demansionamento del personale e utilizzazione dello stesso in mansioni di pulizia straordinaria dei locali e dei servizi igienici, con manipolazione dei rifiuti e pulizia degli ambienti di raccolta di questi ultimi.
Tale situazione potrebbe determinare gravi carenze igieniche, anche in considerazione del fatto che gli stessi dipendenti vengono adibiti, nella medesima giornata e con i medesimi abiti di lavoro, alla somministrazione di alimenti, con potenziale contaminazione batterica di questi ultimi.
Così come già in essere in altre aziende del settore, non è solo giustificata, ma necessaria a garantire una vita dignitosa ai dipendenti, scrivono i sindacati in una nota. ‘McDonald’s è uno dei più grandi marchi globali nel settore della ristorazione commerciale veloce ed è in Italia da 30 anni, ma mentre altri marchi del settore adottano politiche di miglioramento delle condizioni di lavoro, valorizzando il ruolo dei dipendenti e redistribuendo la produttività, McDonald’s mostra una chiara mancanza di impegno a fare passi avanti in questa direzione’ – tuona Giuseppe Tata. La trattativa è stata avviata con la procedura di raffreddamento e conciliazione.
Stiamo parlando di lavoratori che spesso e volentieri svolgono la propria attività in sotto organico. Il loro è instabile e precario, anche povero nel senso che di base la maggior parte dei contratti sono part time a 18 o 20 ore. Tutti i dipendenti sono sottoposti all’aleatorietà dei turni, di frequente cambiati anche a ridosso del turno stesso, che fa sì che i lavoratori restino sotto scacco e senza la possibilità di poter svolgere eventualmente un secondo lavoro o organizzare la propria vita personale. Ad oggi questo è inaccettabile. A questo si aggiungono i contratti nazionali fermi da anni, quindi le paghe base e che non possono rispondere al caro vita e agli aumenti ai quali assistiamo – concludono dal sindacato.
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