«Gentilissima signora Mattsson.
In merito alla lettera dove descrive il suo modo disastroso di vedere il sistema scolastico italiano e in particolar modo quello di Siracusa, ci sembra doveroso, da cittadini, rispondere con la presente.
«La sua decisione di voler vivere nella nostra splendida città di Siracusa fa certamente immenso piacere ai siracusani, perché, come lei, tanti viaggiatori che vengono a visitare la città di Archimede rimangono incantati, tanto da decidere di acquistare casa per trascorrere le vacanze o per svolgere attività lavorative.
«La sua vicenda, invece, sembra avere, più che altro, i connotati di una scelta un po’ egoistica. Sembra infatti che la sua voglia di sfruttare lo smart working abbia preso il sopravvento sul desiderio di evadere dalla sua splendida Finlandia per trovare residenza in giro per il mondo. Trovando posto a Siracusa è stata guidata dalle emozioni che il nostro mare e il nostro sole, tutto l’anno, riescono a trasmettere.
«Ma carissima signora Mattsson, prima di soddisfare le proprie esigenze di esploratrice e sentirsi cittadina del mondo, bisognerebbe tenere conto anche, e sopratutto, degli aspetti reali e familiari che tali decisioni possano pesare, ad esempio, sulla propria prole.
«Lei, come ogni genitore, ambisce al massimo dell’ istruzione per i suoi figli, ma, le chiedo: perché non restare nella propria terra natia, per il bene dei suoi figli, egregiamente elogiata da Lei per i metodi scolastici? Perché non permettere ai suoi figli di studiare la storia della loro nazione e vicende come ad esempio,la rivoluzione finlandese del 1918 o la guerra civile finlandese?
«Critica le scuole del capoluogo siciliano, ovvio che non ha tutti i torti, ma ci preme rammentarle che in queste stesse scuole, vengono formati ragazzi che oggi sono persone illustri e che ben rappresentano Siracusa in tutto il mondo, uno tra questi il fisico nucleare Fulvio Frisone, per citarne solo uno.
Al di là dell’aspetto strutturale delle nostre scuole, o dei metodi di insegnamento che sono oggetto di dibattiti soggettivi, le ricordiamo che a Siracusa c’è molto altro ancora.
Ha mai sentito parlare o ha parlato ai suoi figli del mito di Aretusa, delle scoperte di Archimede magari facendo visita nei parchi o musei a lui dedicati? Ha mai portato i suoi figli a fare un escursione naturalistica nelle riserva della fonte Ciane o nella riserva di Cavagrande? Ha mai letto un libro sui miti dell’antica Grecia di cui Siracusa è straripante, libro in italiano ovviamente visto che l’inglese di famiglia supera di gran lunga quello delle nostre insegnanti che a suo dire non sono preparate.
Se tutto ciò, da lei è stato fatto, perché non ricordare al mondo che oltre ad un sistema scolastico per le sue esigenze scadente, a Siracusa vi è ben altro con persone accoglienti, solari e che si dedicano totalmente a persone che come lei scelgono di vivere a Siracusa.
Certi che tale lettera non assuma connotati offensivi nei Suoi confronti, la invitiamo a trascorrere una giornata alla scoperta della nostra splendida città insieme ai Guardiani di Aretusa, Associazione che firma questa missiva. Il presidente Fabio Camilli.
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