Il giorno 5 Ottobre alle ore 11,15 presso l’aula magna dell’ Istituto Tecnico Industriale Enrico Fermi di Siracusa in Via Torino, si terrà un incontro tematico con gli studenti delle 5^ classi sugli avvenimenti accaduti 80 anni fa a seguito della firma dell’armistizio di Cassibile e le conseguenze successive.
La presidenza dell’istituto assieme al corpo docente, accogliendo la proposta dell’Associazione Kakiparis, prevede una conferenza a cura del prof. Nunzio Lauretta e con gli interventi di:
– Il prof. salvatore greco 1° collaboratore del dirigente con i saluti di benvenuto.
– La prof.ssa Rosalba Gibilisco referente di Educazione civica dell’Istituto.
– Franco Imprescia presidente dell’ Associazione Kakiparis organizzatrice.
– Proiezione di un breve video rievocante l’evento della firma.
– Il prof. Nunzio Lauretta relatore sulle conseguenze dell’ “Armistizio lungo”.
– Momento di interazione con gli studenti.
– L’assessore ai BB.CC. On. Fabio Granata .
– il Consigliere Comunale Paolo Romano del Comune di Siracusa.
– La prof.ssa Rita Maggini, referente del dipartimento di lettere dell’istituto, concluderà l’incontro con i saluti.
La finalità della iniziativa è educativa e formativa per le nuove generazioni in quanto promuovono il ricordo di un periodo storico molto complesso e drammatico per il genere umano. L’associazione Kakiparis con questo impegno danno la possibilità di riflettere sul passato per poter progettare un futuro migliore.
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«Dopo oltre venti anni di studi e ricerche, nonché di grande divulgazione dell’evento per eccellenza, cioè il cosiddetto “Armistizio di Cassibile”, noto come “Armistizio Breve”, firmato il 3 settembre 1943 e reso pubblico l’8 settembre successivo, che cambiò le sorti della seconda guerra mondiale e, di conseguenza, ridisegnò l’impianto geo-politico dell’Occidente, è venuto il tempo di andare oltre.
La conclusione dell’ottantesimo anniversario, vuoi per le dinamiche che ha messo in moto, vuoi per gli interessi che ha suscitato, a partire dalla Regione Siciliana e fino all’attiva partecipazione degli Alti Comandi militari, mi ha convinto che è venuto il tempo di affrontare le conseguenze della “firma” apposta a Cassibile il 3 settembre 1943.
Ecco, quindi l’idea di affrontare, se possibile e praticabile per l’Associazione Kakiparis, che guidata con sapienza in collaborazione con Paolo Romano, vero e proprio “Uomo Territorio”, gli eventi successivi all’Armistizio di Cassibile.
Anticipo, qui, una scaletta argomentativa, affinché si possa valutarne la fattibilità.
Seguendo la logica che ci ha sempre ispirati, cioè rendere un servizio di divulgazione degli eventi significativi e significanti alla nostra Comunità e, soprattutto, rendere un servizio alle generazioni più giovani, affinché, con la conoscenza del proprio passato, possano affrontare meglio e più proficuamente il proprio futuro, ho stilato la scaletta che vi sottopongo.
In primo luogo è importante capire di più e meglio cosa comportò per l’Italia la firma di Cassibile e, pertanto, diventa prioritario affrontare, già a partire da subito, l’evento-principe, del prossimo 29 settembre, un altro tassello della storia della nostra Nazione: la firma del cosiddetto “Armistizio Lungo”, che avvenne nelle acque antistanti l’isola di Malta e che fu firmato alle 11,30, a bordo della corazzata britannica HMS Nelson, dal generale Dwight D. Eisenhower per gli Alleati e dal Maresciallo Badoglio per il Regno d’Italia e che constava di 44 articoli. Il nome ufficiale in italiano è Condizioni aggiuntive di armistizio con l’Italia, mentre quello in inglese è Instrument of surrender of Italy, cioè strumento di resa dell’Italia.
A seguire, sarebbe importante seguire gli esiti di tale firma nelle acque maltesi per capire cosa comportò per l’Italia essere definiti “Cobelligeranti” e quale fu il prezzo da pagare, a partire, per esempio, dal dovere dichiarare guerra alla Germania, ex alleata, già il 13 ottobre successivo.
E ancora, c’è da porsi il problema di affrontare il periodo della Sicilia governata dal cosiddetto “Governo Alleato” ed entrare in medias res di tale fenomeno, che comportò fenomeni che, ancora oggi, con grande difficoltà vengono alla luce. In tal senso, sarebbe importante, oltre di estremo interesse, allestire una mostra con tutti i numeri del giornale quotidiano “Sicilia Liberata”, voluto e gestito dalle Forze Alleate e che veicolò la propaganda anglo-americana e tanto altro.
Infine, non si potrà prescindere dall’affrontare il fenomeno dell’Indipendentismo siciliano, che veicolato dal MIS (Movimento Indipendentista Siciliano) fin dai giorni immediatamente successivi allo sbarco alleato del 10 luglio 1943, rappresentò il punto di snodo tra un antea e un postea della nostra terra siciliana.
Mi auguro che, ancora una volta, codesta Associazione si vorrà fare carico di continuare la pregevole opera di divulgazione fin qui egregiamente portata avanti; per quanto mi riguarda sono disponibile ad assumerne la direzione scientifica, come sempre sine pecunia».
Nunzio Lauretta
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