Mentre scrivo queste note i 47 migranti imbarcati sulla Sea Watch sono sbarcati nel porto di Catania per essere poi distribuiti fra vari paesi europei. Il 2019 è appena iniziato e diverse decine di persone sono già annegate nel Mediterraneo. Il problema delle immigrazioni dall’Africa e/o da altri Paesi [dove spesso le nazioni occidentali hanno portato la guerra per esportarvi la democrazia (?)] è una grande questione la cui soluzione, né semplice né semplicistica, compete certo ai competenti. Qui interessa focalizzare l’attenzione su una frase spesso ripetuta come slogan propagandistico per giustificare comportamenti legali ma disumani. La frase recita: “C’è una legge ed essa va applicata, deve essere rispettata”.
Il Codice di Hammurabi, forse il codice scritto più antico scoperto al mondo, risalente al sec. XVIII a. C., afferma che la legge esprime la cura del pastore per il gregge; che la norma legale è fatta per FAVORIRE IL BENE DELLE PERSONE (assimilate a pecorelle); che la legge stessa ha per scopo la “protezione dei deboli”. La famosa legge del taglione, attestata sia in questo codice sia nella Legge di Mosè (Torà), afferma “occhio per occhio, dente per dente”. Tale norma a noi riesce urtante, ma il suo scopo precipuo era di porre freno alla consuetudine di farsi vendetta da sé in modo indiscriminato. Il codice di Hammurabi è il primo elenco di norme legali che dia importanza alla persona riconoscendone il VALORE. Tele valore viene poi esaltato al sommo grado da Cristo Gesù che si misurò anche lui con la concezione secondo cui la legge va rispettata sempre e comunque.
Un sabato Gesù attraversò dei campi di grano; i discepoli ebbero fame e si misero a strappare delle spighe e a mangiare. I farisei, veduto ciò, gli dissero: «Vedi! i tuoi discepoli fanno quello che non è lecito fare di sabato» (quando era vietata ogni attività). Ma Gesù risponde: Se sapeste che cosa significa “Voglio misericordia e non sacrificio”, non avreste condannato gli innocenti; perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato». Poi se ne andò, e giunse nella sinagoga dove c’era un uomo che aveva una mano paralizzata. Allora essi, per poterlo accusare, fecero a Gesù questa domanda: «È legale fare guarigioni in giorno di sabato?» Ed egli disse loro: «Chi è colui tra di voi che, avendo una pecora, se questa cade in giorno di sabato in una fossa, non la prenda e la tiri fuori? Certo un uomo vale molto più di una pecora! È DUNQUE LECITO far del bene in giorno di sabato». Allora disse a quell’uomo: «Stendi la tua mano». Ed egli la stese, e fu guarito. I farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui, per farlo morire. Ma Gesù si allontanò di là (Matteo, 12).
Il conflitto tra Gesù e i farisei (rigorosi osservanti della legge) è radicale. Per Lui, anche la norma rigida e inflessibile di Mosè deve essere temperata da un principio superiore, fissato dai grandi profeti, che dice: Dio vuole misericordia e non sacrificio. La “miseri”/“cordia” è lo spezzarsi del cuore A FAVORE DELLA PERSONA UMANA. La PERSONA UMANA per il suo VALORE INTRINSECO deve costituire il centro focale della legge. Per l’Evangelo di Cristo, il valore della persona è altissimo, soprattutto se indifesa e bisognosa. E non c’è contraddizione tra Evangelo e quei princìpi illuministici espressi da Cesare Beccaria nel testo fondamentale di tutte le legislazioni moderne, “Dei delitti e delle pene” (1764). Qui si fissa il principio secondo cui lo Stato, per punire un delitto, non può compiere a sua volta un delitto. Anche se Beccaria applica tale principio alla pena capitale, esso resta valido in generale.
Tornando a Gesù, egli sfida i farisei osservanti della legge e dice: “Io vi domando: è lecito, di sabato, fare del bene o fare del male? Salvare una persona o ucciderla? (Luca, 6). Se una pecora o un bue cadevano in un fosso in giorno di sabato, gli scrupolosi osservanti della legge (di sabato non si deve lavorare!), trasgredivano la legge pur di salvare l’animale. Gesù in giorno di sabato guarisce dei malati, trasgredendo la legge. Perché lo fa? Perché la persona umana è maggiore della legge, di qualunque legge: soprattutto di leggi che non sono certo di origine divina, ma emanate da semplici uomini fallibili, leggi che oggi dicono una cosa e domani possono benissimo essere modificate.
Cosa dice Gesù a coloro che giustificano comportamenti disumani col rispetto della legge? Dice: Voi siete ipocriti. Ed ecco la reazione: “Mentre Gesù diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, e la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute (Luca, 13). Peccato che la vergogna non sembri appartenere più al corredo culturale di molti che nelle nazioni mediterranee ed europee ricoprono ruoli pubblici. E, visto che il pesce puzza dalla testa, la vergogna è quasi ignota anche a molte persone comuni, facilmente influenzabili con la propaganda. Scomparsa la vergogna, scompare l’onore. E il valore della persona umana, riconosciuto dalle più antiche legislazioni e dall’Evangelo, è annullato. Due lezioni. (1) È vietato, è peccato, è mostruoso, è disumano fare del male in nome della legge per ottenere un bene politico o sociale. (2) La misericordia è maggiore della condanna. La condanna è senza misericordia per colui che non ha usato misericordia (Giacomo, 2). Se lo ricordino quelli che condannano gli innocenti (Comunità di Cristo Gesù – Via Modica 3, Siracusa– di fronte ingresso Istituto F. Insolera – conversazioni bibliche: mercoledì ore 19.30; culto al Signore: domenica ore 10.30 – info: 340 480 9173 – 320 222 9106 – cnt2000@alice.it).
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