Sisma. Lavori fermi da anni per l’Area attendamenti, container e centro operativo comunale di Protezione civile con l’ignavia del sindaco pro tempore. Il ricordo indelebile del 1990.
Siracusa si trova impreparata qualora dovesse affrontare un’emergenza come quella di un terremoto. Da oltre tre lustri si è fatta strada la cattiva politica che non guarda agli interessi generali dei cittadini e del territorio, bensì agli interessi particolari del singolo che sostenuto dall’apparato, continua ad occupare con cinica arroganza, quei posti che spetterebbero invece a persone capaci ed intelligenti.
Opere pubbliche lasciate all’oblio come quella della realizzazione dell’area attendamenti, container e centro operativo comunale di Protezione civile.
Era il 2 ottobre 2013 quando furono consegnati i lavori per la realizzazione di questa importante struttura che fu aggiudicata per l’importo del progetto di 7 milioni di euro con 5 milioni a base d’asta e l’area individuata della struttura è di circa 80mila metri quadri a sud-ovest del centro abitato di Siracusa, accanto alla SS 124 poco prima dell’ingresso Siracusa sud dell’autostrada per Catania.
I lavori furono aggiudicati all’associazione temporanea d’imprese (ATI) composta da: «Eredi Marotta Salvatore di Marotta Calogero &c; SAS – Genco Giuseppe; Ma.van di Callari Carmelo e Antonello snc». L’Ati aveva formulato la migliore offerta nella gara svolta dall’Ufficio regionale gare (Urega) per un importo dei lavori al netto del ribasso pari ad € 2.629.265,53 oltre IVA e oneri per la sicurezza.
Per la cronaca, come si ricorderà ad interessarsi dal 2004 al 2005, da vice sindaco e assessore alla Protezione civile della Città di Siracusa, fu Enzo Vinciullo che ottenne il finanziamento, attingendo ai fondi della Legge 433 del 1991, opera di fondamentale importanza per la sicurezza della Città di Siracusa incluso nell’obiettivo H.
I lavori di questa struttura fantasma (come il sindaco Italia) sono fermi da oltre 2 anni, nonostante nel luglio del 2019, la Regione ha impegnato e liquidato oltre 200 mila euro per il pagamento del S.A.L. n.12, cioè l’ultimo avanzamento dei lavori.
Ancor più grave dell’intera vicenda essere ignari della peculiarità territoriale e l’ubicazione del territorio di Siracusa nella parte orientale della Sicilia dove insistono diverse faglie, ma quella più rilevante è quella Ibleo-Maltese, e adesso la faglia Alfeo-Etna che hanno un ipotizzabile potenziale sismico che è tra i maggiori d’Europa con Magnitudo 8, come ampiamente documento di INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Un terremoto di tale importanza sarebbe devastante, distruttivo, con danni importanti anche in edifici antisismici. In Italia dal 1900 a oggi si sono verificati circa 15 terremoti con magnitudo superiore a 6.0. Ricordiamo il terremoto di santa Lucia che si verificò alle ore 01:24 del 13 dicembre 1990 interessando un’ampia area della Sicilia sud-orientale. Il sisma fu stimato di VIII-VII grado della scala Mercalli e la magnitudo momento di 5,68, con una durata di circa 45 secondi.
Ancora per dovere di cronaca lo scorso 28 Luglio 2020 la città si è dotata di uno strumento imprescindibile per la gestione del territorio e per la corretta applicazione delle norme di autotutela previste per i cittadini. Con l’entrata in vigore del D.Lgs 1/2018 in materia, fa assumere un ruolo centrale al coordinamento tra il Piano di Protezione civile e gli strumenti di pianificazione del territorio, primo tra tutti quello urbanistico.
Al di là del nuovo Piano di Protezione civile rimane di una gravità inaudita i lavori ancora fermi per la realizzazione dell’Area Attendamenti e Containers e per la costruzione della sede comunale della Protezione Civile, il tutto nella più assoluta indifferenza (nonostante i numerosi articoli di stampa) dell’Amministrazione Comunale di Siracusa del sindaco pro tempore, che ritiene che Siracusa non abbia necessità di questa importante opera, come se la faglia «Ibleo-Maltese» si trovasse in Libia e non a pochi chilometri di profondità nel mare che bagna la nostra provincia. Che il buon Dio che ce la mandi buona a superare questa fase di presunta «politica cloroformizzata» per assicurarci a palazzo Vermexio un sindaco vero, caparbio e capace a risollevare le sorti di Siracusa.
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