Siracusa. Industria, ma quale dismissione: «Eni lancia produzione di Biojet per aviazione a Priolo e Gela»

di Redazione

Un piano di rilancio di Versalis, anche per gli ex impianti chimici di Priolo, in provincia di Siracusa, che saranno riconvertiti a biocarburanti (prevalentemente i Saf, carburante per aerei) con l’entrata in funzione prevista nel 2028. Il Ceo di Enilive, Stefano Ballista: “Le aspettative di un ritorno economico dei Saf sono molto solide e previste in doppia cifra rispetto agli investimenti”

Enilive annuncia l’avvio del primo impianto dedicato alla produzione di Saf (Sustainable Aviation Fuel, carburante sostenibile per l’aviazione) nella bioraffineria di Gela, in Sicilia.

La produzione è stata avviata nei giorni scorsi e l’impianto ha una capacità di 400mila tonnellate l’anno, pari a quasi un terzo della domanda di Saf prevista in Europa nel 2025 in conseguenza dell’entrata in vigore della ReFuelEU Aviation, regolamento che stabilisce che i fornitori di carburante per l’aviazione garantiscano che il jet fuel messo a disposizione degli operatori aerei in ogni aeroporto dell’Unione Europea contenga quote di Saf.

L’immissione sul mercato di Saf dovrà avvenire in quantità crescenti secondo la seguente traiettoria: 2% minimo dal 1 gennaio 2025 e un incremento della quota ogni cinque anni (6% dal 2030, 20% dal 2035, 34% dal 2040, 42% dal 2045) fino a raggiungere il 70% dal 2050.

Il ceo Ballista: “Primi investimenti dieci anni fa”

«Eni ha iniziato a investire in questo settore più di dieci anni fa – ha commentato Stefano Ballista, amministratore delegato di Enilive – e saremo tra le prime compagnie al mondo a produrre quantitativi rilevanti di Saf. Entro il 2026 sarà operativo anche l’impianto a Porto Marghera, nella bioraffineria di Venezia, ed entro il 2030 si aggiungeranno i nuovi impianti in Italia, a iniziare da Livorno, e all’estero».

Enilive ha 2 miliardi di investimenti previsti nel piano 2024-2027. «A Gela – ha spiegato Ballista – sono stati investiti 450 milioni a luglio 2024 e per i nuovi impianti Saf sono state dedicate altre centinaia di milioni di euro di risorse».

Le nuove bioraffinerie a Priolo e Livorno

Il gruppo guidato da Descalzi ha due progetti di bioraffinerie in Asia (Corea del Sud e Malesia) e con il piano di rilancio di Versalis, anche gli ex impianti chimici di Priolo (Siracusa) saranno riconvertiti a biocarburanti (prevalentemente i Saf) con l’entrata in funzione prevista nel 2028. «Le aspettative di un ritorno economico dei Saf sono molto solide – ha dichiarato in conferenza stampa Stefano Ballista – e previste in doppia cifra rispetto agli investimenti. Ogni impianto ha un impegno di centinaia di milioni».

Enilive è l’ultimo spin off della strategia di valorizzazione dei business sostenibili di San Donato Milanese: in pancia ha le bioraffinerie, il biometano (con EnibioCh4in) e le stazioni di rifornimento. La società è valutata circa 12 miliardi dopo l’accordo di cessione del 25% siglato a fine ottobre 2024 con il fondo Usa Kkr per 2,9 miliardi di euro, di cui è atteso il perfezionamento. «Con Kkr – ha aggiunto Ballista – pensiamo di chiudere entro il primo trimestre 2025».

Lucarno (Enilive): “Al via le bioraffinerie avanzate”

“Con il primo impianto europeo dedicato alla produzione di Saf (Sustainable Aviation Fuel, carburante sostenibile per il trasporto aereo) nella bioraffineria di Gela, lanciamo la sostenibilità nel settore dell’aviazione.

Questo è il primo impianto in Italia e siamo molto orgogliosi perché il sito di Gela è un sito storico e al momento diventerà la nostra bioraffineria più avanzata, quindi con alta capacità di lavorazione e con possibilità di produrre il Biojet, il carburante sostenibile per l’aviazione”. Così Raffaella Lucarno, Responsabile Bioraffinazione e Supply Enilive in occasione dell’evento organizzato da Enilive – presso la Sala Mattei Ecu della Bioraffineria Eni di Gela – per l’avvio del primo impianto dedicato alla produzione di Saf nella bioraffineria di Gela.

Lucarno, ha poi parlato delle future strategie aziendali. “Nei prossimi 3-5 anni, visto che il mercato dei biocarburanti da qui al 2028 è visto in aumento del 65% – ha detto Lucarno – la nostra strategia è continuare in questo solco, continuare a convertire altri siti, in Italia e all’estero, fare progetti nuovi proprio per seguire questo trend e dare la possibilità a tutti di decarbonizzare, anche a chi usa il diesel, e poi magari passerà all’elettrico e, soprattutto, dare la possibilità all’aviazione che non ha molte altre opportunità di decarbonizzare, sempre più materiale, non a caso da qui al 2030 pensiamo di essere in grado di produrre fino a 2 milioni di tonnellate di Biojet”.

23 Gennaio 2025 | 13:50
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