Assistito dall’avvocato Ezechia Paolo Reale, il direttore dell’Ispettorato del lavoro di Siracusa, Michelangelo Trebastoni, 60 anni, si è sottoposto a interrogatorio di garanzia dinanzi al Gip del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco.
L’indagato ha risposto per oltre cinque ore alle domande del gip del tribunale, chiarendo, nel dettaglio, ogni aspetto della vicenda per la quale è finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione concussione e rivelazione di segreto d’ufficio nell’inchiesta portata a termine dalla guardia di finanza con il coordinamento del pubblico ministero Salvatore Grillo.
L’altro interrogatorio di garanzia del gelese Antonio Alberto Lupo, 54 anni, è durato oltre due ore, assistito dall’avvocato Giovanni Giuca, ha riferito al giudice di conoscere il direttore dell’Ispettorato del lavoro di Siracusa e di essersi rivolto a lui per un lavoro. Ha detto, infatti, di essere stato un operaio del petrolchimico di Gela e di avere percepito il reddito di cittadinanza oltre che svolgere la mansione di badante nei confronti dei suoi genitori ammalati.
Lupo ha, quindi, detto di essere stato assunto al centro commerciale “Il Giardino” di Avola, dove ha svolto servizio fino per tre mesi. Il suo pallino, però, era quello di fare la guardia giurata per cui si sarebbe nuovamente rivolto a Trebastoni che lo ha indirizzato in una agenzia di vigilanza privata del capoluogo per la quale ha svolto servizio per cinque mesi prima di dimettersi.
Il legale difensore di Lupo ha annunciato di volere chiedere al Gip la revoca della misura degli arresti domiciliari. Davanti al gip è comparso nel tardo pomeriggio uno dei due titolari di agenzia di vigilanza. L’interrogatorio degli altri due indagati avverrà nelle prossime ore.
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