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Home › Società › Siracusa. In 12 punti le aspettative di Natura Sicula dalla nuova giunta

Siracusa. In 12 punti le aspettative di Natura Sicula dalla nuova giunta

Il presidente di Natura Sicula invita tra un anno a verificare insieme i risultati raggiunti. Con l’auspicio di rimanere indenni da eventuale operazione di rimpasto della Giunta

24 Ottobre 2018
Siracusa. In 12 punti  le aspettative di Natura Sicula  dalla nuova giunta
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Riprendono le attività in sede di Natura Sicula. L’evento di mercoledì scorso, il primo della stagione 2018-2019, è stata la conferenza IMPROROGABILI. Con una rappresentanza della nuova amministrazione comunale di Siracusa si è parlato di problemi e di proposte su temi ambientali e culturali che le passate amministrazioni non hanno affrontato o portato a soluzione. Temi che reputiamo “improrogabili” e che rappresentano le aspettative di Natura Sicula dei prossimi 5 anni.

PLASTIC FREE. Per liberare Siracusa dalla plastica, come è avvenuto a Pantelleria, Lampedusa, Noto, Avola, Linosa, Pachino e al Ministero dell’Ambiente, occorre una semplice ordinanza sindacale. Stop all’uso e alla vendita di bicchieri, piatti, cannucce e posate di plastica monouso non biodegradabile. Il Sindaco Francesco Italia ha promesso di farlo entro l’1 gennaio 2019. L’ordinanza è indispensabile per consentire di ridurre la produzione di rifiuti, e per limitare il fenomeno della plastica abbandonata dagli incivili.

STOP ALLA PESCA E VENDITA DI RICCI DI MARE. Con un’altra semplice e veloce ordinanza sindacale si potrebbe salvare il nostro mare dal depauperamento. I prelievi di ricci di mare a scopo alimentare sono ormai insostenibili e stanno mettendo a rischio la catena trofica di alcune biocenosi marine. Chi li raccoglie a scopi commerciali, infatti, va giù con le bombole, aspira tutto e non rispetta alcun fermo biologico, come hanno dimostrato al programma “Le Iene” i volontari di Sea Sheperd. La lotta ai bracconieri di ricci è stata l’ultima battaglia di Enzo Maiorca. Salvare il mare vietando la vendita della polpa, e ai ristoratori la preparazione di piatti con tale ingrediente, è il modo migliore per onorare la memoria del grande Enzo. Più di mille celebrazioni, targhe o statue. L’assessore alla cultura Fabio Granata si è dichiarato favorevole ma limitatamente al periodo del fermo biologico (maggio e giugno).

ACQUE DI FOGNA DAL CANALE S. GIORGIO Acque di fogna da un canale da cui dovrebbero uscire solo acque grigie. Il canale S. Giorgio fu realizzato negli anni 60 per addurvi le acque piovane di strade come la via Sebastiano Olivieri e il viale Teocrito, e per sversarle tal quale nel mare della riviera Dionisio il Grande. Dal canale invece fuoriescono acque di fogna, anche d’estate. È evidente che qualcuno si è abusivamente allacciato al canale. Natura Sicula ha presentato denuncia pubblica nel 2008, poi denuncia in Procura nel 2009.

A distanza di 10 anni, la situazione è immutata. L’assessore all’Ambiente Pierpaolo Coppa, al quale è stata consegnata copia della denuncia in Procura, si è impegnato a risolvere il caso.

SOLE D’OGNINA, LA BELLEZZA MORTIFICATA

Tanta bellezza paesaggistica, archeologica e naturale ma anche tanti rifiuti abbandonati dai campeggiatori abusivi e dagli incivili. Tra Ognina e Fontane Bianche, dove non ci sono costruzioni, la presenza di una carrabile in via Mar di Giava, consente l’abbandono di rifiuti di ogni genere, anche ingombranti e pericolosi.

Dopo la giornata ecologica e la visita guidata di novembre 2015, il coordinamento SOS Siracusa, di cui Natura Sicula fa parte, dichiarò: “chiederemo all’amministrazione comunale di collocare un impianto di videosorveglianza e alcuni grossi massi in via Mar di Giava per impedire il campeggio, il camperismo e l’abbandono di rifiuti”. Dispiace constatare che non è stato fatto nulla. L’assessore all’Ambiente e ai Lavori Pubblici Coppa si è impegnato a far istallare una fototrappola per arginare il fenomeno.

TURISMO NATURALISTICO La passata amministrazione si è impegnata a favorire il turismo culturale ma non si è occupata di proporre, promuovere e sostenere quello naturalistico.

A seguire, in via dimostrativa, un elenco dei possibili percorsi escursionistici che si potrebbero proporre nel capoluogo e che dimostrano quanto patrimonio naturale/culturale non produce reddito:

1. Dalla latomia del Filosofo al Castello di Targia

2. Sentiero delle mura dionigiane

3. Grotta Spinagallo

4. Grotta Chiusazza

5. Grotta Genovesi 1

6. Grotta del Conzo

7. Grotta Monello/Cava Moscasanti

8. Tonnara di S. Panagia

9. Dalla Fanusa a Fontane Bianche

10. Necropoli del Cassibile

11. Cava Sture

12. Punta del Cane, a Fontane Bianche

13. Punta Arenella/Punta Asparano

14. Sole d’Ognina

15. Fiume Ciane/Saline di Siracusa/Tempio di Giove

16. Necropoli del Fusco

17. Plemmirio

Il Sindaco Italia e l’assessore al Turismo Granata concordano nel promuovere questo altro importante segmento del turismo aretuseo.

VERDE PUBBLICO Siracusa detiene il primato di essere una delle città italiane col più basso livello di verde pubblico pro-capite in Italia. Solo briciole di spazi verdi, spesso spogli come una landa (vedi parco Robinson di Bosco Minniti). Siamo ben al di sotto del minimo previsto dalla legge, ovvero dei 9 m2 pro- capite. In cambio abbiamo tanto cemento e tanto asfalto.

La villa Reimann potrebbe diventare una delle soluzioni. Il giardino intitolato alla signorina danese Reimann dovrebbe essere fruibile come quello di Villa Bellini a Catania, Villa Messina a Palazzolo, Giardino ibleo a Ragusa. Bisognerebbe tenerlo aperto tutti i giorni, anche sabato e domenica, dal mattino alla sera, per passeggiare, leggere, studiare, meditare, stare in mezzo alla natura, perché diventi un’area con diverse funzioni ricreative e di aggregazione.PISTA PEDOCICLABILE DA FANUSA A FONTANE BIANCHE A luglio 2018 il governo nazionale ha stanziato milioni per realizzare nuove ciclovie turistiche. “Il Comune – dice l’assessore alla Mobilità e Trasporti Randazzo – sta chiedendo un finanziamento pubblico per realizzare due ciclovie, una delle quali da Targia a Marina di Melilli“. Natura Sicula, soddisfatta della risposta, invita l’assessore a non sottovalutare la possibilità di realizzare la ciclovia dal Molo S. Antonio a Fontane Bianche, passando per il Plemmirio.

STOP AL CONSUMO DI SUOLO Diminuiscono gli abitanti e aumentano le abitazioni. Nuovi palazzi si aggiungono continuamente a quelli già esistenti, come se ci fosse un incremento demografico. Con l’ultimo censimento invece siamo passati da 123 mila a 121 mila abitanti. Mai più nuove costruzioni nella nostra città; si recuperi il costruito esistente e si investa sull’efficienza energetica delle costruzioni. Mai più nuovi edifici in aree strappate all’agricoltura e alla natura incontaminata. Il Piano Regolatore è scaduto da 5 anni.

Urge un nuovo PRG con norme che blocchino il consumo di suolo.

PLEMMIRIO RISERVA TERRESTRE Il Sindaco Italia ribadisce quanto dichiarato in campagna elettorale lo scorso giugno: “Il Plemmirio deve diventare riserva terrestre. Lì è custodita la nostra identità culturale e naturale”.

Concorda l’assessore all’Ambiente Coppa. Natura Sicula chiede al Comune di sollecitare il Governo Regionale, anche con missioni a Palermo, affinché venga completato l’iter istitutivo della riserva.

PARCO ARCHEOLOGICO DI SIRACUSA

INQUINAMENTO PORTO GRANDE Le acque del Porto Grande sono inquinate. Aver scelto di scaricarvi i reflui del depuratore, considerato che il porto è uno specchio d’acqua quasi chiuso, è stato illegale e inopportuno.

La notte del 23 marzo 2012, a seguito di una denuncia pubblica di Natura Sicula, la Procura di Siracusa eseguì un blitz che portò al sequestro del depuratore di Contrada Canalicchio. Per risparmiare, depuravano a singhiozzo e vi smaltivano anche i fanghi. Vennero iscritti nel registro degli indagati. Affinché la ricchezza prodotta dai tickets dei musei e delle aree archeologiche di Siracusa (circa 5 milioni di euro l’anno) rimangano nelle casse del Comune (attualmente finiscono a Palermo), bisogna che la Regione istituisca il “Parco archeologico di Siracusa”. Il parco, la cui istituzione si attende da 18 anni, comprenderà l’area monumentale della Neapolis e, proseguendo lungo l’asse di viale Paolo Orsi, passando per contrada Fusco, Tremilia e Sinerchia arriverà al Castello Eurialo per poi girare verso Santa Panagia/Scala Greca fino a toccare le latomie dei Cappuccini (riproducendo in buona parte il perimetro delle Mura Dionigiane). Col parco diventeranno inedificabili aree che il Piano Regolatore, scaduto cinque anni fa, ritiene edificabili. Sono l’area Open Land, Fiera del Sud, contrada Bufalaro, Tonnara S. Panagia, Scala Greca. L’inedificabilità verrebbe esteso per 200 m oltre il perimetro. È indispensabile che il Comune solleciti la Regione a firmare il decreto. È questo l’obiettivo principale dell’assessore alla cultura Granata. Pur avendo ascoltato circa 70 testimoni della difesa e dell’accusa, la sentenza di primo grado non è ancora arrivata, ma c’è il rischio che scattino i termini di prescrizione. Nel frattempo, il 27 aprile 2018 si è registrato un nuovo sequestro all’impianto. Lo scarico “di emergenza” sarebbe stato utilizzato in maniera abusiva e non, secondo quanto previsto, a seguito di una reale necessità. Per farla breve, ancora i 15 milioni di m3 di reflui depurati, anziché destinarli a scopo irriguo o industriale, continuano a finire nel porto e a causare fenomeni di eutrofizzazione.

MIASMI E VELENI INDUSTRIALI – Granata Mentre ai siracusani viene meno l’ossigeno, alle industrie petrolchimiche è consentito da un vuoto normativo liberare sostanze pericolose (idrogeno solforato e idrocarburi non metanici). Odori tipo uova marce, irritanti per gli occhi e le mucose, e asfissianti per le vie respiratorie, accompagnano tante, tantissime notti dei siracusani.

I veleni emessi dai tre impianti, posti recentemente sotto sequestro preventivo perché si adeguino strutturalmente a diminuire le emissioni nocive, vengono continuamente monitorati ma ciò non basta a risolvere il problema. Purtroppo non esistono prescrizioni di legge. Lo strumento normativo ci sarebbe; è il Piano regionale di Tutela della Qualità dell’Aria, che non è stato mai adottato dalla Regione e che giace in fondo a qualche cassetto palermitano.

Fabio Morreale

In assenza del Piano, in Sicilia non è possibile stabilire nemmeno quali sono le sostanze inquinanti e insalubri. Confidando negli esposti in procura presentati dai Comuni di Siracusa e Augusta, Natura Sicula chiede all’amministrazione comunale siracusana di difendere con ogni mezzo la salute dei cittadini, e di sollecitare ripetutamente l’assessorato al Territorio e Ambiente a concludere con urgenza il procedimento di approvazione e adozione del Piano.

A fine serata il presidente di Natura Sicula annoda il fazzoletto, ringrazia gli ospiti e anticipa loro che li inviterà tra un anno a verificare insieme i risultati raggiunti. Con l’auspicio di rimanere indenni da eventuale operazione di rimpasto della Giunta.

Il presidente Fabio Morreale



24 Ottobre 2018 | 09:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tags: 12 puntiaspettative di Natura SiculaNatura Sicula
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