In psichiatria, si chiamerebbe disturbo delirante.
«Vorremmo capire chi ce l’ha contro il sindaco di Siracusa, Francesco Italia», dichiara un cittadino ironico al punto giusto, come gli spaghetti al dente.
«E’ mai possibile che questo sindaco si sente perseguitato da tutti» non credo che soffra la sindrome del deliro di persecuzione? Spesso indicato impropriamente come mania di persecuzione, è un delirio in cui il sindaco ritiene che tutto e tutti siano contro di lui, che tutto sia fatto e detto per sfavorirlo. Perché mai cosa avrebbe fatto di buono per la città? Mah! Si chiede il cittadino sbalordito.
Ad esempio, come in una nota inviata ad un giornale di Catania il quale sindaco si preoccupava che un suo familiare avesse letto da qualche parte che il figliolo potesse patire la fame e scrive allarmata: «che ‘per poter sopravvivere’ lo stesso avrebbe ‘avuto bisogno’ di un gruppo consiliare».
«Che dire? “Mamma, sto bene”» dice lo stesso pateticamente.
«Forse il signor sindaco per sentirsi bene ha di bisogno di aumentare gli assessori lievitando enormemente i costi della politica che sarebbero pagati, guarda caso, dalle tasse sui loculi. Altro che sopravvivenza, qui si parlerebbe di ‘patetico’ «brigantaggio politico» dichiara il cittadino.
«Lo so, direttore, ha del miracoloso», dice sempre il sindaco Italia rivolto al giornale catanese: «Vaglielo a spiegare agli immunologi, anestesisti e ai cardiochirurghi di tutto il mondo conosciuto.
Spieghiamolo bene alla lobby gay-giudaico-massonica-scilipotiana con scappellamento a destra sostenuta in tempi recenti da sottocorrenti di zingarettiani, franceschiniani e paleocristiani, che hanno falsato sistematicamente tutte le elezioni, non solo politiche, in cui qualcuno si è presentato ed ha perso», usando espressioni vuote.
«Da un anno e più, assisto incredulo, dice sempre Italia, a una tale concentrazione di egoismo, mediocrità, frustrazione, livore personale, da travolgere ogni senso della misura nelle parole e nelle modalità e che, sempre più spesso ultimamente, assume i contorni del caso umano. «Caro direttore, oggi come allora, conclude Italia: “primum vivere”».
Con «Pauram» diciamo noi, a volte, come si dice, il desiderio di sottomissione, altrettanto reale e comune quanto quello del comando, ha radici nella paura. Ogni volta che si presenta un pericolo grave, quasi tutti gi uomini cercano un’autorità e vi si sottomettono. Tutte le sottomissioni nascono dalla paura, umano o divino sia l’essere a cui ci si sottomette.
Adesso il complotto sul sindaco si allarga alla sua giunta che in certo qual modo vorrebbe difendere: «La presunta incompatibilità dell‘assessore Maura Fontana è solo il contenuto di una polemica priva di fondamento giuridico e montata ad arte da chi usa il sospetto come arma politica». Lo dice il sindaco, Francesco Italia, che esprime anche apprezzamento per la decisione dell‘assessore di «rinunciare al ricorso per meri motivi di opportunità legati alla rubrica (Urbanistica) che le ho assegnato, pur non avendo l‘obbligo giuridico di farlo, e per eliminare ogni elemento di strumentalizzazione politica».
Prosegue il sindaco Italia: «Ringrazio l‘architetto per il gesto, che sgombera il campo da malevoli interpretazioni giacché non c‘era incompatibilità neppure prima. Maura Fontana aveva presentato un ricorso innanzi al Tar avverso provvedimenti della Soprintendenza e dell‘assessorato regionale ai Beni culturali ed ambientali e non aveva impugnato alcun atto del Comune. Questi sono i fatti. Chiunque sostenga il contrario ha interesse a creare un ‘casus belli‘ che non esiste”.
«Stabilita questa verità – conclude il sindaco Italia – tutte le altre considerazione fatte sulla vicenda decadono».
Un commento su tutti: «Un uomo afflitto da un dolore è, in genere, maldestro…» dice Mihaly Foldy.
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