La decisione da parte del primo cittadino di nominare, senza consultare i partiti e movimenti cittadini, nove delegati di quartiere ha suscitato clamore politico. (Il sindaco Italia in una foto di satira politica).
«Con la nomina dei presidenti dei quartieri di Siracusa, ormai da tempo senza Consiglio Comunale, delegittimato da una politica incompetente, il sindaco Italia mette assegno un altro ‘colpo’, mettendo al posto giusto l’uomo giusto (il suo – ovviamente), afferma l’avvocato Giuseppe Culotti. «E così anche all’ultimo baluardo di par condicio o di democrazia, o ancora – se vogliamo di lucida governance – si antepone l’idea di monocolore, di coro che dice sempre di si all’unisono. Avremmo sperato, che il sindaco di Siracusa, fosse interessato alla città ed ai diversi pareri contrastanti ma che rendono la realtà, come si chiama.
«Nominare personaggi tutti diversi, provenienti dal mondo del lavoro o della vita normale, no politici o uomini vicini a lui, avrebbe costituito una giuria imparziale, per la città e chi l’amministra. Invece, si preferisce non ascoltare o meglio dire agli altri cosa dire e cosa vuole ascoltare. Non avere idee diverse, che tra loro si affrontano non è democrazia. Non posso che augurare al sindaco che in un futuro prossimo si possa a lui dedicare una via come Corso Gelone» conclude Culotti.
«Ho appreso dalla stampa la notizia della nomina dei nove delegati alle circoscrizioni scelti dal sindaco, figure inedite a livello amministrativo ma alle quali auguriamo comunque buon lavoro, pur non avendo nessuna idea di quale possa essere”.
Lo dichiara l’On. Giovanni Cafeo, parlamentare regionale di Italia Viva e Segretario della III Commissione Ars Attività Produttive.
«Oltre ai compiti specifici che attenderanno i fortunati nove, restano avvolti dal mistero sia i criteri adottati per la selezione, a parte quello fiduciario si intende, sia eventuali risorse che potranno gestire direttamente i delegati – prosegue l’On. Cafeo – ferma restando la gratuità dell’incarico che è comunque apprezzata”.
«Avremmo gradito una consultazione preventiva con tutti i partiti della coalizione – conclude l’On. Cafeo – anche se in ogni caso come Italia Viva non avremmo dato la disponibilità per alcuna delegazione, perché riteniamo che il decentramento sia un argomento troppo importante e delicato per affidarlo ad una semplice nomina fiduciaria. Rimane infine da capire come le circoscrizioni, ridotte dalla delibera di giunta del dicembre 2019 da 9 a 5, siano oggi tornate ad essere magicamente 9 – conclude l’on. Cafeo – considerando che ad esempio la sede di Grottasanta non esiste neppure più; pur convinti delle buone intenzioni del sindaco, oggi riteniamo necessaria l’attuazione dei principi di democrazia, utilizzando strumenti innovativi per favorire il coinvolgimento attivo di tutti i cittadini nelle scelte più importanti e nell’attività amministrativa in generale».
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