I due partiti referenti politici del centro sinistra: Italia Viva e Partito Democratico hanno sfiduciato la Giunta del Sindaco Italia, ritenendo perduranti le ragioni riconducibili sostanzialmente all’impossibilità programmare, di protrarre oltre l’esperienza di governo civico-sinistra.
Sono sfiducie dettate da motivi politici ed amministrativi, non da situazioni personali. Il che significa che il giudizio della chiusura definitiva ed irreversibile dell’esperienza amministrativa costruita nel 2018 intorno al Sindaco da Italia Viva e dal PD.
Un vero tsunami politico determinando un ulteriore assottigliamento della maggioranza, ormai vicina al limite minimo.
Ebbene, per tutta risposta, il Sindaco continua per la sua strada. Siamo a Kafka. Si rende conto il Sindaco che il patto politico che lo ha purtroppo portato al governo della città si è irrimediabilmente rotto?
Si rende conto che questi fatti, uniti alla disastrosa situazione del Comune oramai caratterizzata da caos e paralisi, gli impongono le dimissioni, se davvero ama – come dice – la nostra città?
Percepisce che i Cittadini, ogni giorno di più, e oggi ancora di più, vogliono voltare pagina, non tollerando che la loro città sia portata all’onore delle cronache, anche nazionali, per fatti penalmente rilevanti, come le classifiche Sole 24ore, la città allo sbando, oppure giochi politici assolutamente incomprensibili ed autoreferenziali?
Pensa davvero che il futuro rimpasto (parola magica) possa fare il miracolo di farlo sopravvivere politicamente a se stesso? E se anche, con quale utilità per la Città?
Voglia il Sindaco avere un sussulto: rispetti la Città, i suoi Cittadini e le molte istanze socio-economiche che attendono risposta e compia l’unico gesto politicamente responsabile che, in questo momento, può porre in essere: si dimetta.
Insomma il collasso era nell’aria, la convinzione di un mancato dialogo con la giunta del presunto sindaco Italia sia stato tremendamente negativo ha fatto scaturire la sfiducia sull’operato dell’amministrazione. Il Partito Democratico di Siracusa ha deciso così di chiudere i conti con la giunta rea di una mancata linea politica e programmatica sulla città. Un sindaco despota che trovatosi in difficoltà con l’uscita dei due assessori: Alessandro Schembari e Cosimo Burti di Italia Viva in forza all’ex sindaco Garozzo che gli aveva presentato il conto per una cattiva conduzione politica a palazzo Vermexio, chiedeva agli alleati del centro sinistra la necessità di una verifica dell’azione amministrativa in vista di una sua eventuale ricandidatura: un «Patto di fine legislatura».
L’uscita di Italia Viva dalla coalizione centro sinistra ha provocato più di una inquietudine di carattere emotivo al presunto sindaco del CGA (e non dei siracusani) al quale cerca di sfuggire invitando gli alleati di sostenerlo ancora. Il PD come uso fare ha preso tempo convocando gli organismi interni per decidere le sorti del primo cittadino. Alla fine gli ha dato il benservito con una votazione chiara senza equivoci a maggioranza si è espresso di chiudere il rapporto con la giunta comunale guidata dal soggetto Francesco Italia, senza lasciare margini di trattativa alcuna. Per la cronaca un solo voto contrario insignificante di una pecorella smarrita, nei sentieri luminescenti, in cerca forse di vana opportunità.
Il segretario provinciale Salvo Adorno e da quello cittadino, Santino Romano hanno preso con serietà le distanze dallo spartano modus operandi del sindaco, anche se con qualche ritardo, e adesso i due assessori, Pietro Coppa e Andrea Buccheri del PD in forza alla giunta dovrebbero rassegnare le dimissioni come impongono le regole comportamentali e norme politiche di serietà oppure nella politica la serietà non conta. Forse? No, conta eccome, conta dinanzi alla città e all’elettorato. La serietà in un uomo ha un peso fondamentale, è tutto. Il PD dopo l’ufficialità dell’uscita dalla giunta attende a giorni le dimissioni dei due assessori: Pietro Coppa e Andrea Buccheri, quest’ultimo, amico di Raffaele Gentile provenienti dai Verdi presentati in pompa magna e nel volgere di alcuni mesi per opportunità, passati al Pd, (campioni del salto con l’asta) i quali fino adesso si sarebbero tenuti a debita distanza dal partito nonostante iscritti.
Il sette febbraio 2020, l’ex consigliere comunale Andrea Buccheri, indipendente, dopo sei mesi era passato ai Verdi e assunto al ruolo di assessore nell’attuale giunta aretusea, poco dopo, campione di velocità di casacca, era passato tra le fila del Partito Democratico.
Invece l’avvocato Coppa, di area PD fu il frutto nel 2015 di un ritrovato dialogo all’interno del partito grazie al lavoro svolto dal segretario regionale, Fausto Raciti. Nelle more e in virtù del doppio significato in politica del sostantivo femminile ‘serietà’, potrebbero decidere di continuare la loro esperienza in giunta a titolo personale ma sarebbero deferiti ai probiviri del partito per essere presto cacciati via. Gli assessori del Pd avrebbero svolto fino adesso il loro ruolo con una limitata interlocuzione col partito.
Ma a fronte di un’amministrazione ormai completamente spenta, zoppa di Italia Viva e del PD i quali hanno deciso di dare il colpo di grazia, di non essere più complice politico dal pro tempore Italia e del suo gruppo «armata Brancaleone». Un atto di rara coerenza politica, in una maggioranza senza colore politico, che non esiste più l’aspetto che la sorreggeva, che non ha un progetto, forse non lo ha mai avuto. Al sindaco pro tempore resterebbe l’appoggio di Fabio Granata, Lealtà e Condivisione e Gaetano Cutrufo con l’assessore in giunta, Maura Fontana.
E’ chiaro alla cittadinanza che l’attuale giunta è responsabile del disastro del territorio ed ha portato Siracusa nel baratro delle ultime classifiche nazionali sulla qualità della vita.
Insomma per il sindaco vale il detto: ‘Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire’ di dimettersi. Comunque sia, come si mettono le cose al Vermexio tra due anni troveremo un Comune devastato economicamente.
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