Siracusa. Il nuovo Procuratore capo della Repubblica di Siracusa, Gambino: «La legge è l’unico obiettivo»

di Giuseppe Bianca

Si è insediata ieri nel palazzo di giustizia Sabrina Gambino, il nuovo procuratore capo di Siracusa. Dopo aver fatto una visita all’inizio di luglio in Procura, al procuratore aggiunto Fabio Scavone, la Gambino, ha preso pieno possesso degli uffici della Procura della Repubblica, andando così a sostituire Francesco Paolo Giordano, che nel mese di settembre dello scorso anno è stato trasferito, su propria richiesta, alla Procura generale di Catania, dopo alcuni anni di servizio nella nostra provincia. La reggenza nell’ultimo periodo è stata gestita da Fabio Scavone, portando nell’alveo della legalità la nave Procura. La d.ssa Sabrina Gambino 53enne, nuovo procuratore capo della Repubblica di Siracusa; originaria di Caltagirone, è la prima donna a guidare la Procura di Siracusa. Sabrina Gambino vanta un curriculum di tutto rispetto con un’esperienza a largo raggio. Tra le tante inchieste e attività d’indagine, ha rappresentato la pubblica accusa al processo contro l’ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo.

Alla cerimonia d’insediamento nell’aula di Corte d’assise erano presenti: il procuratore generale di Catania, Roberto Saieva, del presidente della Corte d’appello, Giuseppe Meliadò, della consigliera del Csm, Cohita Grillo, del prefetto di Siracusa, Luigi Pizzi e dei rappresentanti dell’avvocatura e delle forze dell’ordine. Il procuratore capo Sabrina Gambino ha firmato il verbale d’insediamento davanti al presidente della sezione civile del tribunale, Antonio Alì, il quale ha coordinato e fatto leggere la formula del giuramento.

Il suo valore e l’esperienza maturata nell’attività condotta a difesa del principio di legalità e nella lotta alla criminalità rappresentano certamente valore aggiunto al lavoro che svolgerà alla guida degli uffici giudiziari.  Il nuovo procuratore arriva dopo che l’ufficio della Procura siracusana ha attraversato un periodo di difficili tribolazioni giudiziarie, culminate con l’arresto dell’ex pm Giancarlo Longo, tuttora detenuto nella casa di reclusione di Rebibbia a Roma per scontare una pena definitiva, a seguito di patteggiamento nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Messina e di Roma, denominata «Sistema Siracusa» o il «Caso Siracusa» con il Comune più inquisito d’Italia.

Sarà necessario continuare a tenere alta l’attenzione per non far mancare quel contributo determinante alla promozione della cultura della legalità. Un aspetto fondamentale, se rivolto in particolar modo alle giovani generazioni, in grado di dimostrare l’unità delle istituzioni nella prospettiva di costruire quegli anticorpi, anche sociali, che una comunità deve possedere per contrastare e sconfiggere ogni forma di illegalità.

«Ho l’orgoglio di rappresentare un ufficio giudiziario e ho gratitudine per aver avuto questa occasione. Sarei incosciente a non sapere di aver ereditato un ruolo importante, però sono anche consapevole di poter puntare su un ufficio completamente rinnovato, su un procuratore aggiunto che ha già fatto conto in questi mesi» ha affermato nel suo intervento il nuovo procuratore capo Sabrina Gambino.

«Io mi aspetto da questa avventura di costruire, di dare una impronta in termini di organizzazione e di collaborazione con il Tribunale, io credo molto nel sistema di organizzazione e credo che si potranno costruire dei protocolli di intesa con una funzionalità che dia una risposta migliore in termini qualitativi» ha concluso Gambino. Insomma una collaborazione rigorosamente rispettosa dell’autonomia, ma necessaria per promuovere un sempre miglior funzionamento della macchina giudiziaria.

di Giuseppe Bianca 28 Agosto 2019 | 10:40
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