I due giovani pistoleri Giuseppe Messina 20enne e Alfio Gagliano 19enne, protagonisti dell’atto intimidatorio consumato alla Borgata, pur essendosi avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip del tribunale aretuseo hanno sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità.
I due indagati, arrestati all’alba di sabato scorso con l’accusa di minacce aggravate, danneggiamento, e detenzione di arma, hanno affidato la difesa all’avvocato Junio Celesti i quali alla evidenza dalle immagini della videosorveglianza non si sono potuti sottrarsi. I due indagati hanno esploso dei colpi di pistola nella mattinata del 13 novembre scorso contro l’abitazione di un uomo di 47 anni, nella zona della Borgata.
Le indagini effettuate hanno permesso, inoltre, di accertare che il gesto intimidatorio deve ricondursi a vecchi rancori fra i giovani e la figlia del padre 47enne: nella notte dell’11 agosto 2018, gli indagati erano rimasti coinvolti in una rissa nella spiaggia di Marina di Melilli dopo essere evasi, tra l’altro, dagli arresti domiciliari i quali dovevano scontare la pena di 2 anni e 10 mesi di reclusione con l’accusa di rapina al termine del processo celebratosi con il rito abbreviato.
Da uno dei video sono stati tratti i particolari che, tramite le successive attività di riscontro nelle strade della cd. “Borgata di Santa Lucia” hanno consentito di identificare tempestivamente i due giovani pregiudicati: Giuseppe Messina e Alfio Gagliano.
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