«Ceti subalterni nel Dramma antico» è il tema al centro del Convegno internazionale organizzato dalla Fondazione INDA e dalla redazione della rivista di studi “Dioniso”, in programma giovedì 23 e venerdì 24 ottobre a Palazzo Greco di Siracusa. L’iniziativa rinnova un appuntamento di alto profilo accademico che riunirà studiosi italiani e stranieri di teatro antico, filologia classica e letteratura greca.
Un’occasione preziosa per approfondire alcuni tra i temi più attuali delle opere classiche e, al tempo stesso, per avviare il percorso di avvicinamento alla stagione 2026 del Teatro Greco.
I lavori si apriranno giovedì 23 ottobre alle 9.30 con i saluti istituzionali del sovrintendente Daniele Pitteri e l’introduzione del direttore di ‘Dioniso’ Guido Paduano.
La prima sessione, moderata da Margherita Rubino (Università di Genova), vedrà gli interventi di Laura Swift (Oxford University) su “If you are loyal to your mistress, and a woman”: The figure of the Nurse in Greek Tragedy, e di Alessandro Grilli (Università di Pisa) su Subalternità sociale e drammaturgia: il caso della commedia greca.
Nel pomeriggio, dalle 14.30, la seconda sessione sarà coordinata da Elena Fabbro (Università di Pisa) e ospiterà le relazioni di Marcella Farioli (Université Paris-Est Créteil) su Le donne greche sono una classe subalterna?, di Carmela Roscino (Università di Bari) su A me gli occhi, please: immagine e funzioni del pedagogo-messaggero sul cratere a calice siceliota del Pittore di Capodarso, e di Lucia Cecchet (Università di Milano) su Come mendicanti: reduci di guerra e tragedia attica.
La giornata di venerdì 24 ottobre, a partire dalle 9.30, sarà moderata da Caterina Mordeglia (Università di Trento) e vedrà le relazioni di Francesco Morosi (Università di Udine) su Madri parallele, Evert van Emde Boas (Aarhus University) su The stylistic characterization of the farmer and the old man in Euripides’ Electra, e Guido Paduano (Università di Pisa) su Iam servi hic amant? (Pers. 25) Il piacere degli ultimi.
«Il nostro intento – spiega Paduano – è verificare la presenza e il senso dei personaggi cosiddetti umili, apparentemente marginali ma in realtà portatori di significati specifici, capaci di incidere sulla struttura drammatica e di suscitare empatia o mettere in discussione le gerarchie sociali consolidate».
«Il tema scelto – aggiunge il sovrintendente Daniele Pitteri – conferma come i classici restino una fonte inesauribile di riflessione e interpretazione del presente. Le stratificazioni sociali che emergono oggi nelle nostre società trovano nei testi antichi un sorprendente specchio di attualità. Convegni come questo rappresentano non solo un momento di approfondimento culturale, ma anche un’occasione per valorizzare il patrimonio della Fondazione e le collaborazioni con il Museo Archeologico Paolo Orsi e la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo».
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