
Nel novembre 2024, ben 120 amministrazioni comunali siciliane versavano in gravi difficoltà finanziarie, come riportato da ANCI Sicilia.
A dicembre, il presidente dell’associazione, Paolo Amenta, aveva lanciato un duro attacco contro la legge finanziaria approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana, denunciando l’assenza di misure a sostegno degli enti locali. Secondo Amenta, senza un intervento urgente, molti Comuni avrebbero rischiato il dissesto o sarebbero stati costretti a varare piani di rientro forzati.
Nei mesi successivi, il Governo nazionale è intervenuto con un decreto specifico per affrontare l’emergenza economica che colpisce in particolare Sicilia e Sardegna. Il provvedimento non introduce novità legislative, ma si rifà all’articolo 53 del decreto legge del 14 agosto 2020, nato per fronteggiare la crisi finanziaria scatenata dalla pandemia.
Nel 2023, questa norma aveva già permesso l’erogazione di fondi a Comuni come Avola (200 mila euro), Caccamo (850 euro) e Venafro in Molise (quasi 2 milioni). Per il 2025, però, le risorse verranno destinate esclusivamente agli enti locali delle due isole maggiori. Un’iniezione di liquidità importante per realtà ancora alle prese con conti pubblici in sofferenza.
I criteri per accedere al fondo sono molto rigidi: il Comune deve trovarsi in Sicilia o Sardegna, avere una popolazione compresa tra 20.000 e 35.000 abitanti ed essere sottoposto a un piano di riequilibrio finanziario approvato dalla Corte dei Conti nel 2015, ancora oggi monitorato dalla magistratura contabile.
Riequilibrio dei conti di Avola parte da Luca Cannata
In base ai requisiti summenzionati, solo il Comune di Avola risulta idoneo e potrà quindi ricevere l’intero contributo previsto dal decreto: 5 milioni di euro. Una somma che non risolve definitivamente i problemi finanziari, ma che rappresenta un importante passo avanti nel percorso di risanamento intrapreso da tempo.
Il piano di risanamento di Avola era stato avviato già nel 2014, sotto la guida dell’allora sindaco Luca Cannata, che avviò un processo di riequilibrio dei conti pubblici con scelte rigorose.
Se altri Comuni avessero seguito un percorso simile, oggi avrebbero potuto accedere agli stessi fondi. Avola, invece, ha dimostrato senso di responsabilità e visione strategica, ponendosi all’avanguardia nella gestione della crisi finanziaria.
L’attuale sindaca, Rossana Cannata, ha più volte sottolineato le enormi difficoltà con cui i sindaci devono fare i conti ogni giorno. A fronte delle polemiche tra Paolo Amenta e il governatore della Regione, Renato Schifani — che accusava ANCI di fare opposizione politica — la prima cittadina ha dichiarato: “Io sto con i sindaci. Siamo stremati da emergenze continue. È fondamentale che le istituzioni ci siano vicine”. E oggi, almeno per Avola, un primo segnale concreto è arrivato.
Scintille a Noto tra il sindaco Figura e l’ex primo cittadino Bonfanti
Un acceso botta e risposta tra l’attuale sindaco di Noto, Corrado Figura, e l’ex sindaco Corrado Bonfanti infiamma il dibattito politico locale. Al centro della polemica, l’ennesima occasione persa dal Comune di Noto nell’ottenere un finanziamento statale, a fronte dei 5 milioni di euro recentemente concessi ad Avola grazie a un piano di riequilibrio finanziario approvato nel 2014.
È proprio su questo punto che Bonfanti attacca l’attuale amministrazione, accusandola di non aver avviato “quel percorso virtuoso” previsto dalla legge e che avrebbe consentito anche a Noto di intercettare i fondi statali. “Il tempo è sempre un grande galantuomo e certifica gli errori, specie quelli di arroganza e imprudenza – ha scritto Bonfanti in una nota –. Il contributo concesso ad Avola è frutto di un piano di riequilibrio pluriennale del bilancio, approvato nel 2014 e ancora in essere. È il piano che avevo suggerito a questa scellerata amministrazione di Noto, senza ottenere alcuna risposta”.
La replica del sindaco Corrado Figura non si è fatta attendere, e arriva attraverso un video pubblicato sui social, nel quale ribalta completamente la responsabilità: “Dopo la scossa di terremoto di questa mattina – ha esordito Figura – ci svegliamo con un’altra scossa: le parole dell’ex sindaco Bonfanti, che ha portato al dissesto il Comune di Noto”. Il sindaco attuale sottolinea come nel 2014 fosse proprio Bonfanti a guidare l’amministrazione, accusandolo di aver lasciato in eredità “un buco di bilancio di 91 milioni di euro”, certificato – sottolinea Figura – dalla Corte dei Conti, dai revisori dei conti e da una sentenza del TAR.
“Bonfanti ci accusa di aver perso 5 milioni di euro, ma dimentica che le responsabilità affondano le radici nella sua gestione. A lui, che è passato alla storia per aver portato il Comune al fallimento insieme ai suoi collaboratori, auguro comunque una serena Pasqua”.
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