Una giornata primaverile con il sole che faceva capolino da alcune flebili nubi, Siracusa ha ricordato dopo la Giornata della Memoria, stamane 10 febbraio quella del Ricordo. E proprio allo scopo di non dimenticare le Foibe dopo decenni di silenzio e oblio da parte di storici, politici e intellettuali, si è svolta la cerimonia organizzata dal Comune nell’area antistante al Monumento ai Caduti d’Africa in via Riviera Dionisio il Grande, alle 10,30.
I Siracusani e le associazioni hanno partecipato per non dimenticare questa drammatica pagina della storia italiana e per rendere tributo alle vittime. Per ricordare le foibe e l’esodo italiano dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, la scopertura nell’aiuola, all’ingresso del monumento, di una targa alla memoria.
La cerimonia si è svolta alla presenza del prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, del sindaco Francesco Italia, di alcuni assessori, del questore di Siracusa Gabriella Ioppolo, la Guardia di Finanza, l’Arma dei Carabinieri, Capitaneria di porto e l’Aviazione. Presenti una nutrita rappresentanza di alunni degli Istituti Wojtyla e Raiti.
Negli anni infatti si è pian piano aperto uno squarcio di verità che ha riportato alla luce i tristi episodi che videro l’uccisione nelle foibe, ma non solo, di migliaia di italiani a opera dei partigiani comunisti di Tito e il conseguente esilio dei nostri connazionali che non volevano far parte del regime jugoslavo, obbligati a lasciare le loro terre per la sola colpa di essere italiani.
La legge n. 92 del 30 marzo 2004 ha istituito questa giornata che può rappresentare l’occasione per attivare a scuola percorsi didattici finalizzati alla conoscenza di una tragedia, troppo a lungo ignorata nei programmi di storia. «Il silenzio è stato tanto, oggi dobbiamo essere il più possibile trasparenti e impegnati affinché queste cose non accadano mai più». E’ con queste parole che il prefetto di Siracusa Giusi Scaduto ha voluto sottolineare ai giovani presenti l’importanza del «Giorno del Ricordo» (10 febbraio), il giorno cioè che, ad appena due settimane dalla celebrazione del Giorno della Memoria che ricorda le vittime del nazismo nei campi di concentramento, rende omaggio ad un’altra tragica storia e ad altre vittime, la pulizia etnica che venne scatenata alla fine della seconda guerra mondiale dalla Yugoslavia di Tito nei confronti della popolazione italiana dell’Istria e della Dalmazia. Vittime italiane che finirono gettate nelle Foibe carsiche.
«Questo tema sull’adolescenza è una bella sfida perché riguarda tutto ciò che i giovani stanno vivendo e il modo in cui riescono a percepirlo e a dargli un senso, le riflessioni sulle problematiche e sui sogni che vi appartengono» ha concluso il prefetto Scaduto.
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