Solo «una nuova coscienza civile» può portare a «una vera liberazione» per l’eliminazione radicale della Violenza contro le Donne pone una sfida difficile soprattutto in considerazione delle implicazioni socioculturali che questo odioso fenomeno comporta.
La violenza contro le donne rappresenta «una delle espressioni più pronunciate dello squilibrio di potere tra donne e uomini, costituendo allo stesso tempo una violazione dei diritti umani e uno dei principali ostacoli all’uguaglianza di genere». La caratteristica essenziale è che si tratta di una forma di violenza commessa contro le donne in quanto tali.
L’impunità diffusa e le risposte inadeguate della comunità nell’affrontare questa violenza, spesso basate su stereotipi patriarcali del rapporto uomo/donna, lascia molte donne vittime di violenza senza protezione e senza possibilità di ricorrere alla giustizia. È obbligo degli Stati occuparsi pienamente di questo fenomeno poiché non può esserci vera uguaglianza tra uomini e donne se queste ultime continuano a subire violenze su larga scala, nell’inerzia delle istituzioni statali.
Iniziative lodevoli come quella di un gruppo di uomini firmatari di una lettera aperta i quali vogliano gridare con forza manifestando la solidarietà alla quattro donne, cittadine siracusane che in pochissimi giorni sono state vittime di violenza da parte di loro partner, allungando la scia di quanti nel nostro Paese ogni giorno subiscono in casa, per strada e nel posto di lavoro violenza talvolta anche a prezzo della vita.
Come vogliamo gridare con forza che non è sentimento d’amore quello di uomini che usano violenza alle loro donne.
Noi uomini di Siracusa firmatari dell’iniziativa, di ogni convinzione politica e religiosa, hanno tenuto una manifestazione-incontro presso l’Urban Center il quale a causa del maltempo era organizzata in un primo momento a Largo XXV Luglio (Tempio di Apollo, Ortigia).
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