La vicenda prese avvio nel 2013

Siracusa. Fallimento Sai 8, il gip proscioglie quattro dirigenti

di Redazione

Si avvia a conclusione un troncone del processo riguardante il fallimento Sai8, ieri il gip del tribunale di Siracusa Andrea Migneco ha disposto il non luogo a procedere per Monica Casadei, Marzio Ferraglio, Mirko Giorgi ed Angelo Isoppo i dirigenti coinvolti nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta della ex società di gestione del servizio idrico di Siracusa. Nei loro confronti, era stato aperto anche un procedimento per un presunto mancato versamento di un debito fiscale con lo Stato. Ma i dirigenti, in questi mesi, avrebbero regolarizzato la loro posizione, in sostanza come accertato prima dal magistrato titolare del fascicolo di inchiesta e poi dal giudice per le indagini preliminari il buco fiscale è stato coperto, per cui nel corso dell’udienza preliminare al palazzo di giustizia il giudice ha posto fine a questo troncone della vicenda giudiziaria. Casadei, Giorgi e Ferraglio, nell’ambito dell’inchiesta per bancarotta, hanno patteggiato la pene a due anni di reclusione.

La vicenda prese avvio nel 2013, quando la sezione fallimentare del Tribunale di Siracusa depositò la sentenza accogliendo la ricostruzione degli allora sostituti procuratori della Repubblica di Siracusa, Marco Bisogni e Delia Boschetto, che avevano presentato istanza di fallimento ritenendo che Sai 8 non avesse più i requisiti necessari per proseguire nella sua attività. E poco meno di un anno dopo, nell’ottobre del 2014 i militari della Guardia di finanza, notificarono 11 avvisi di conclusione indagine per bancarotta semplice e fraudolenta. Il fallimento di Sai 8, secondo il gip, sarebbe stata realizzata con la cessione di soldi, sotto forma di consulenze ed altro, a società ed a professionisti graditi.

27 Ottobre 2018 | 11:36
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